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Cambiano le lauree, arriva quella «magistralis»

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Così si chiamerà l'attuale secondo livello. Si accederà anche col diploma triennale

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Il sistema 3+2 è sostanzialmente confermato, ma viene riveduto e corretto per rimediare a disfunzioni rilevate nella prima fase di attuazione della riforma. Il ministro Moratti ha avviato la procedura per la revisione del Regolamento del '99: il nuovo testo, ricevuti i pareri prescritti, dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Lo scopo, ha spiegato il ministro Moratti, è offrire agli studenti «più flessibilità, più qualità e più opportunità di sbocchi professionali». Tra le principali novità, l'introduzione della «laurea magistralis», di secondo livello, alla quale si può accedere con il possesso della laurea ma anche con i diplomi universitari di durata triennale (i cosiddetti Du). Il ministro ha assicurato che le modifiche potranno essere recepite dagli atenei «con tutta la gradualità necessaria, per evitare disagi sia agli atenei stessi sia agli studenti». Ecco cosa prevede la bozza del provvedimento. Due percorsi - Gli studenti verranno immatricolati a un corso di laurea e dopo una base comune di un anno (un minimo di 60 crediti formativi universitari) potranno scegliere tra due percorsi: uno professionalizzante (ulteriori 120 crediti pari a due anni di studio) o, in alternativa, un percorso di studio metodologico e di base (stesso numero di crediti). Laurea magistralis - La laurea di secondo livello cambia nome: da «specialistica» viene ridenominata «laurea magistralis». A essa corrispondono 120 crediti (pari a due anni di studio). Ai percorsi di laurea magistralis si può accedere con il possesso della laurea (sulla base di criteri definiti dagli Atenei) ma anche coloro che sono in possesso dei diplomi universitari di durata triennale (Du) potranno accedere direttamente ai corsi di laurea magistralis senza dover preventivamente acquisire la laurea. Laurea doctoralis - Restano i dottorati di ricerca al termine dei quali si consegue la «laurea doctoralis». Perfezionamenti - Le università possono, inoltre, istituire corsi di perfezionamento scientifico e corsi di alta formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della laurea o della laurea magistralis, alla conclusione dei quali sono rilasciati diplomi di master universitari di primo e di secondo livello. Supplemento di diploma - I titoli di studio dovranno essere corredati, al momento del rilascio, del «supplemento di diploma»: un certificato che riporta, secondo modelli conformi a quelli adottati dagli altri paesi europei, le principali indicazioni relative al curriculum seguito dallo studente per conseguire la laurea, anche ai fini di un più efficace inserimento nel mondo delle professioni e una maggiore mobilità in tutti gli atenei d'Europa. Stages e lingue straniere - A livello nazionale verranno vincolate le attività didattiche di base e caratterizzanti da un minimo del 50 a una massimo del 65% dei crediti formativi, lasciando agli atenei piena autonomia nella definizione della residua percentuale dei crediti formativi. Gli atenei dovranno indicare i crediti riservati agli studenti, le attività di tirocinio e stages, l'apprendimento delle lingue e dell'informatica e le attività per l'inserimento nel mondo del lavoro.

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