«Non c'è una dittatura, si difende come può»

Anche Bassolino e Ingrao hanno preso le distanze. «Con tutto il rispetto, la nostra posizione ha una storia». E i condannati a morte senza processo? «No, guardi, non possiamo metterla così». Non ci sono stati condannati a morte? «Certo. Noi siamo contrari alla pena di morte. Lo siamo sempre stati e lo saremo sempre». Anche alle condanne a morte di Castro? «Mi sembra di essere stato chiaro, no?» No, onorevole. Anche di Castro? «Guardi, non è una questione che si può risolvere con una battuta. Posso spiegare?». Prego. «Allora, Cuba va guardata nel suo contesto storico e geopolitico. Sono stati spesi 1800 miliardi di dollari per far fallire l'economia dell'isola, ci sono stati 3000 morti in attentati per la destabilizzazione politica, 294 dirottamenti di aerei. Questo è un assedio, un attacco violentissimo: Cuba si difende anche al suo interno con misure straordinarie. E allora...» E allora? «Allora mi chiedo: che cosa avrebbe fatto un Paese europeo di fronte ad un assalto continuo di questo tipo? Non avrebbe reagito anche con la forza?» Ma quella di Cuba è una dittatura? «No, non lo è. Lo era quella di Batista e la mafia con 17 partiti. A L'Avana c'è il più alto livello di diritti civili e umani di tutto il centroamerica. Sanità e scuola sono all'avanguardia. Questa è la storia». F. D. O.