La sinistra si divide pure sui massacri di Castro
Margherita, Ds e Verdi, infatti, hanno depositato al Senato una mozione «per condannare la recente ondata di repressione politica in corso a Cuba e le fucilazioni dei giorni scorsi». Ma alle firme degli esponenti dell'Ulivo (per i Ds Iovene, de Zulueta, Salvi, Bonfietti, Di Girolamo, Rotondo; per la Margherita, Toia; per i Verdi, Martone) mancano quelle di esponenti del Pdci di Cossutta, che pure fa parte della coalizione, e di Rifondazione comunista. Tanto che il portavoce di An, Mario Landolfi, ironizza: «A sinistra si sentono ancora troppi "se" e troppi "ma" nei giudizi su Castro. Sarebbe tuttavia interessante sapere che cosa pensa l'opposizione del fatto che uno dei leader dell'Ulivo, l'onorevole Cossutta, ha detto chiaramente di non avere alcuna intenzione di condannare un regime come quello cubano che manda a morte chi dissente». «Possibile - continua il portavoce di An - che nè Rutelli, nè D'Alema, nè Castagnetti, cioè nessuno di quelli che in queste settimane hanno impartito lezioni sulla pace, sulla legalità internazionale e sul rispetto dei diritti umani riesca a fargli almeno ammettere che, se non altro, Fidel è un "compagno che sbaglia"?». Nella mozione ulivista, tuttavia, si esprime preoccupazione «per la situazione dei diritti umani e politici a Cuba», si condannano «le esecuzioni capitali eseguite, gli arresti, le modalità sommarie dei processi e le pene inflitte agli attivisti democratici». Nel testo si intende impegnare il governo «ad adottare tutti i mezzi diplomatici a sua disposizione, in sede bilaterale e multilaterale, al fine di ottenere la liberazione dei detenuti politici, come anche degli altri arrestati nel corso degli anni passati, e a chiedere al governo cubano spiegazioni in merito». La CdL ha presentato invece una mozione alla Camera in cui si chiede di sospendere le relazioni commerciali. I firmatari dell'Ulivo chiedono inoltre all'esecutivo di sostenere «l'azione delle associazioni e organizzazioni che si battono per l'affermazione dei diritti umani e politici a Cuba e per la democratizzazione delle istituzioni cubane» e di sollecitare le autorità cubane a «porre fine all'embargo democratico» nei confronti di Cuba. Proprio la richiesta della fine dell'embargo è stata invece bocciata dalla Commissione dell'Onu sui diritti umani, riunita a Ginevra. È stata infatti approvata una risoluzione moderata ed è stato respinto l'emendamento per lo stop all'embargo. Ma il testo non menziona le recenti condanne di dissidenti ed esorta genericamente il governo cubano a ricevere la rappresentante personale dell'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani.