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Un ponte aereo dell'Ue per i giovani feriti

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Il presidente della Commissione europea aveva lanciato il progetto l'altro ieri, in un colloquio con Jacques Chirac, in margine alla prima giornata del vertice. Il capo dello stato francese aveva dato subito il suo deciso sostegno, seguito dal premier greco Costas Simitis, presidente di turno dell'Ue, e poi via via dalle altre delegazioni. Ieri, in chiusura del vertice, Prodi ha potuto annunciare che il piano è stato «accolto e approvato» dai leader europei. A Bruxelles da mercoledì i servizi della Commissione sono impegnati in una corsa contro il tempo per mettere a punto concretamente l'operazione. «Bisogna partire al più presto, subito se possibile» ha detto Chirac. «Spero che l'avvio del ponte aereo sarà molto rapido», ha confermato Prodi, e il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha già confermato la disponibilità della Germania ad accogliere i bambini iracheni feriti gravemente. Ma per ora non si sa quanti potrebbero essere le vittime della guerra, piccole o grandi, che richiederanno il trasporto fuori dall'Iraq, e saranno in condizioni tali da sopportarlo. I dati che vengono da Baghdad sono ancora del tutto insufficienti. I primi aerei europei potrebbero partire dopo Pasqua, la settimana prossima. L'operazione avrà un doppio obiettivo umanitario: all'andata gli aerei europei porteranno medicinali e attrezzature mediche per gli ospedali, alcuni dei quali sono stati saccheggiati negli ultimi giorni, al ritorno trasporteranno nei paesi confinanti o in Europa i feriti, prima i più piccoli, che non possono essere curati in Iraq. Il ponte aereo sarà organizzato in cooperazione «con la Croce Rossa Internazionale, e con altri partner» ha annunciato Prodi. Da parte sua, il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha garantito il suo appoggio e ha offerto l'assistenza dell'Unicef. Dall'aereo, lasciando la capitale greca, ha chiamato il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Jakob Kellenberger, che a sua volta ha promesso di contribuire all'operazione. Il ponte aereo, ha spiegato Prodi, servirà al trasferimento «dei casi più gravi, a cominciare dai bambini». «Se è possibile curare i feriti in Iraq, è meglio, ma sappiamo - ha aggiunto - che ci sono casi per i quali è impossibile». L'operazione all'inizio sarà finanziata da una parte dei 100 milioni di euro stanziati due settimane fa da Bruxelles per i primi aiuti umanitari urgenti per l'Iraq, 20 dei quali sono già stati usati per le prime operazioni del Cicr e di diverse Ong umanitarie sul territorio iracheno. La Commissione europea sta lavorando a una «lista pubblica» che sottoporrà ai principali ospedali dell'Ue perchè indichino le loro disponibilità in posti letto e attrezzature specialistiche.

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