Il Mugello riavvicina Fassino e Cofferati
Ma entrambi evitano di indicare la linea dei Ds sul referendum relativo all'art. 18
Nell'auditorium di una scuola di Borgo San Lorenzo, nel Mugello, si è svolto un faccia a faccia per circa tre ore all'insegna del rispetto e del riconoscimento reciproco scoprendo che su temi come l'Ulivo, la guerra, l'articolo 18 tra i due è possibile l'intesa. L'atteso duello, che nel Mugello ha richiamato giornalisti e fotografi, si è chiuso con i due esponenti della Quercia più vicini, tanto da far dire a Fassino alla fine: «È molto più quello che ci unisce di quello che ci divide». Forse l'unica vera novità del confronto viene dall'ex segretario della Cgil, che sulla guerra in Iraq ha detto che è possibile inviare «un contingente solo per azioni di pace e sotto l'egida dell'Onu» e sulla richiesta all'opposizione di fare ostruzionismo al Senato, la prossima settimana, sulla legge delega che riguarda l'articolo 18. Riguardo alla guerra, le frasi di Cofferati sono in linea con le posizioni espresse da Fassino che nei giorni scorsi temeva un no del co-presidente di Aprile all'invio di peacekeeping anche se con l'avallo dell'Onu. Rispetto ai tempi del «senza se e senza ma», quando la sinistra radicale criticava anche l'ipotesi di un intervento con l'Onu, ora c'è un motivo di contrasto in meno. Sull'articolo 18, Fassino e Cofferati sono stati sempre contrari all'iniziativa referendaria e, entrambi, hanno evitato anche oggi di indicare come il partito dovrebbe votare, concentrandosi sull'esigenza di tentare la soluzione legislativa. Su questo punto Cofferati è sembrato più convincente al popolo diessino del Mugello quando ha invitato l'opposizione a fare ostruzionismo al Senato sulla delega che riguarda la riduzione dell'articolo 18 a chi già ce l'ha. Per l'ex segretario della Cgil fare ostruzionismo «è l'indicazione di una volontà» e ha «un valore simbolico» che a suo avviso verrà capito dai lavoratori. Cofferati, inoltre, chiede all'Ulivo di far mettere in calendario alla Camera il progetto di legge che riguarda l'estensione dei diritti, osservando che non è importante il fatto che il centrodestra abbia i numeri per far passare le leggi che vuole. «Hanno la maggioranza - dice Cofferati tra gli applausi - lo sappiamo. Ma si assumeranno una responsabilità di dire no all'estensione dei diritti per puntare al referendum».