IL FORUM DI MONTECATINI
Gasparri: «An non sarà più gregaria nella coalizione»
Ma la destra non deve più superare esami o offrire alla Cdl le sue energie e i suoi candidati migliori. Può fare anche da locomotiva». Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni, è intervenuto al forum degli amministratori di Alleanza nazionale, a Montecatini, rivendicando, come altri esponenti di An, un ruolo più centrale per il partito di Gianfranco Fini in vista delle elezioni amministrative. Gasparri ha ripercorso tappa per tappa i precedenti dieci anni di vita del partito, sostenendo che «adesso si apre una grande fase, per i prossimi dieci anni, in cui rivendicare per An un ruolo rilevante. In qualche caso, nelle candidature per queste amministrative, c'è stato un sottodimensionamento, si poteva portare a casa risultati migliori nella coalizione. Bisogna sostenere con forza una realtà: i candidati di An hanno consenso e successo, non bisogna sempre e solo ricorrere a candidati moderati o di centro». Gasparri ha spiegato poi che «in un'alleanza bisogna avere spirito di coalizione e saper scegliere di volta in volta il meglio che c'è, perché l'appartenenza non può essere motivo di pregiudizio o di esclusione». An ha accettato in Friuli la candidatura di Alessandra Guerra «perché per noi aveva caratteristiche migliori di altri». «A Brescia invece - prosegue Gasparri - la Cdl ha candidato Viviana Beccalossi, ma la Lega ha preferito correre con un suo candidato. Comunque c'è il doppio turno e li si vedrà». «Al di là del bilancino - conclude Gasparri - dico che bisogna tenere conto dei numeri ma anche dei percorsi politici, delle sensibilità e delle reali capacità di governo locale. Requisiti che i candidati di Alleanza nazionale hanno per la loro esperienza di un partito radicato nel territorio». Ad aprire il forum degli amministratori di An, un vero e proprio congressino del partito, è stato Italo Bocchino, responsabile enti locali di An. «A livello locale il nostro partito è sottodimensionato rispetto agli amici della coalizione - ha detto -. Spesso siamo utilizzati solo come donatori di sangue. Noi diciamo no a questa situazione. Lo diciamo con forza non vogliamo più essere figli di un dio minore». «In alcuni importanti città - ha aggiunto il vicecapogruppo di An alla Camera - abbiamo accettato di candidare nostri uomini a vicesindaco, mentre gli uomini di Forza Italia venivano candidati a sindaco. A questo punto, visto che i sindaci di FI sono già stati rieletti e quindi non possono più ricandidarsi, chiediamo che i nostri vicesindaci vengano ricandidati alla guida delle città. Insomma, non vogliamo più essere il partito dei vicesindaci». Da parte sua, Carmelo Briguglio, responsabile degli Enti locali di An, ha detto che Alleanza nazionale «è pronta a capire le ragione dell'azione di marketing» istituzionale che la Lega fa ogni giorno sui suoi elettori, illudendoli che la devoluzione porterà chissà quali rivolgimenti, chiedendo con fermezza il «rispetto dei propri valori da parte dei propri alleati, Bossi in testa» e ribadendo che si farà garante di «un federalismo tricolore, dei valori e della solidarietà».