Berlusconi: «Una Maastricht delle pensioni» In Parlamento basta un solo voto, via l'Irap. Ma sulla P.A. avverte: troppo difficile cambiare
Non c'è nulla di scandaloso. Dovreste provare a stare a lavorare un giorno intero nei banchi della Camera, a dovere votare senza poter capire ed essere al corrente di tutto ciò che viene proposto, con centinaia di emendamenti, per i quali necessariamente ci si affida al gesto del capogruppo. Oggi in Parlamento si vota senza conoscere fino in fondo il contenuto di ciò che si vota, dopo gli interventi, cui nessuno dà ascolto, perché tanto le decisioni sono già state assunte fuori dalla Camera. Io non ricordo che ci sia stata qualche decisione davvero cambiata dentro il Parlamento, perché una parte politica abbia portato argomenti tali da convincere l'altra parte. Si entra in aula e ognuno sa già come si deve votare e vota per disciplina di partito. Bisogna andare ad un regolamento del sistema di voto in Parlamento che dia più spazio alle commissioni, dove esistono gli esperti di ogni singola materia e dove davvero si producono modifiche ai disegni di legge. Per quanto riguarda l'aula, il singolo gruppo vota per il numero dei componenti del suo gruppo. Se qualcuno è in disaccordo, deve essere presente, per dare il suo voto contrario. I passisti della democrazia grideranno allo scandalo ma credo che anche le forme della democrazia debbano modernizzarsi e adeguarsi alle esigenze di tempestività. D'Amato. Le Regioni fanno pressione sull'Irap, una tassa che incide sul mercato del lavoro. Berlusconi. Anche sul credito D'Amato. Anche sul credito. E allora? Che cosa avete intenzione di fare? Berlusconi. La soppressione dell'Irap era nel programma elettorale e non c'è nessuna modifica. Agnelli. La riforma del welfare. Come intende affrontarla, pensando al semestre europeo? Berlusconi. Tutti gli Stati hanno un problema dell'invecchiamento. E tutti avremo una maggiore spesa. L'Italia ha provato a più riprese di rivedere questo sistema. Ora dovremo farlo di nuovo, lo faremo con una spinta vincolante di tutti i Paesi, come è successo con la moneta unica. Avremo insomma una Maastricht del Welfare, sarà un nostro impegno del nostro semestre Ue. D'Amato. Bene. Berlusconi. È crollata la credibilità delle Nazioni Unite. Adesso è più che mai necessaria una riforma profonda dell'Onu, anche perché non si capisce più perché a sessant'anni dalla fine della guerra è stato assegnato un potere di veto alle cinque potenze che oggi non rappresentano più la situazione attuale. Non ci dovrà essere una sola potenza mondiale, ci dovranno essere le Nazioni Unite con una maggiore autorevolezza, e ci dovrà essere un'Europa che dovrà essere all'altezza degli Usa. Dobbiamo pensare ad una grande Europa, con i nuovi confini. Dobbiamo pensare che comprenda anche Turchia, Bielorussia, la Federazione Russa, i Balcani e Israele. E dobbiamo pensare anche di incrementare la spesa militare. Gli Usa spendono il 5% del loro Pil e noi appena l'1-1,05% del pil. Non possiamo pensare di contare di più, ma che siano gli altri a pagare per noi. Tronchetti Provera. Ma adesso è possibile ricreare un clima di unità e di rilancio delle riforme per l'Europa. Sarebbe opportuno andare al semestre con una proposta concreta e l'Italia potrà dare un inno alla fiducia. Berlusconi. Il primo problema è risolvere il conflitto israelo-palestinese. Ne ho parlato a lungo con Bush ieri che mi ha garantito che lavoreremo assieme per dare il via ad un tavolo negoziale: noi abbiamo offerto come sede Erice. La Palestina si è dato un nuovo capo di governo che Ue e Usa giudicano positivamente. Il secondo obiettivo è dare impulso all'area del Mediterraneo. Sono stato lungamente a telefono in questi giorni con il leader libico (Gheddafi, ndr) e si è detto d'accordo a dare una nuova spinta alla Banca del Mediterraneo. Bellotti. Sarebbe necessario che anche alle elementari noi imprenditori potessimo spiegare esattamente chi siamo e cosa facciamo. Berlusconi. È musica per le mie orecchie. Mi sono più volte lamentato che anche la nostra carta fondamentale, la Costituzione, trascura l'impr