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Ciampi ha rinviato alle Camere la legge della «semplificazione»

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In una nota del Quirinale si legge che il rinvio è stato deciso per motivi di quantificazione e copertura degli oneri finanziari. In un comunicato la Funzione pubblica ha dal canto suo fatto sapere che il rinvio «è avvenuto d'intesa con il governo». È la quarta volta che il presidente Ciampi si avvale del potere costituzionale di rinviare una legge alle Camere, ma è la prima volta che la motivazione riguarda la copertura finanziaria, che di solito viene adeguatamente predisposta. La legge di semplificazione, approvata dal Senato il 19 marzo scorso, non rispetterebbe quindi l'obbligo di recare la quantificazione delle maggiori spese spese a carico dell'erario che comporterebbe, e di indicare, di conseguenza, i capitoli di spesa nel bilancio dello Stato per farvi fronte. Le altre leggi «rinviate» da Ciampi riguardavano: norme sul personale sanitario (contraddicevano il carattere pubblicistico della contrattazione collettiva nel settore», misure urgenti per la zootecnia, la pesca e l'agricoltura (prorogavano un termine già scaduto), norme sull'incompatibilità dei consiglieri regionali (materia invece riservata alla legislazione regionale). La legge rinviata dal Quirinale al mittente punta a migliorare nettamente il funzionamento del Paese tramite un «taglio» a circa 500 leggi con l'arrivo di nove diversi codici, e norme di delegificazione e sburocratizzazione. Fra queste: una sola denuncia di inizio attività per sostituire autorizzazioni, nulla osta, licenze e permessi; nuove norme per la tutela dei consumatori nel settore assicurativo; una riorganizzazione degli incentivi regionali (esclusa la 488) con una corsia preferenziale per le aree depresse. Inoltre, procedure più snelle, con tempi certi prefissati e l'arrivo di un registro elettronico con tutti gli adempimenti burocratici a carico delle imprese. Il testo approvato prevede la copertura all'articolo 21 e stabilisce la necessità di maggiori oneri solo per due dei 23 articoli della legge. In particolare vengono stanziati 516.457 euro dall'anno 2003 per il registro informatico degli adempimenti amministrativi per le imprese e 324.850 euro per la realizzazione di una banca dati per la legislazione in materia di pubblico impiego. Il provvedimento prevede fra l'altro che con una semplice denuncia di inizio attività potranno essere sostituti molte autorizzazioni, licenze, nulla osta e permessi il cui rilascio dipenda dall'accertamento dei requisiti e dei presupposti di legge. Inoltre per tutti i procedimenti burocratici dovranno essere fissati «tempi certi».

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