di GIULIA CERASOLI LA PRESA di Baghdad in diretta Tv ha fatto perdere in solo pomeriggio ...
Quindi la fine del conflitto viene accolta con un sospiro di sollievo anche da chi fa i conti in tasca all'azienda, il direttore generale Cattaneo, che ieri lo ha comunicato ai direttori dei Tg e al presidente inviato-di-guerra, che ha sostenuto fino all'ultimo anche la diretta pacifista. Il colpo di scena, però ha cambiato tutto: la guerra in Iraq è finita prima della marcia pacifista che voleva stopparla. Spiazzati quindi gli psedo-pacifisti strumentalizzati dalla politica e coloro che hanno chiesto alla Rai di seguire con una diretta-fiume tale manifestazione. Polemiche ieri anche sull'opportunità della manifestazione stessa, che per il centrodestra a questo punto significherebbe solo una marcia antiamericana e anti-governativa, a meno di non volerla trasformare in una «festa per la liberazione dell'Iraq». Altre polemiche sulle inviate al fronte Lilli Gruber e Giovanna Botteri, bollate da alcuni esponenti di An come «veline del regime iracheno», ma difese a spada tratta da destra e da sinistra e dai colleghi. Solo un botta e risposta sul rinvio della soluzione sul caso Santoro al 7 maggio. «Non credo che la sinistra avrà il buon gusto di annullare la manifestazione contro la guerra di sabato», afferma Ignazio La Russa, (An). I ds imbarazzati cominciano a fare un passo indietro: «A questo punto la piattaforma della manifestazione andrà riformulata»: afferma il numero due dei Ds, Pierluigi Bersani». Sul fronte Rai ieri il direttore del Tg3, Di Bella, ha formalizzato al dg Cattaneo, la richiesta di seguire con uno speciale curato da Raitre e Tg3 la manifestazione pacifista. Di Bella, d'accordo con il direttore Ruffini, ha proposto oltre alle finestre in diretta gestite dagli inviati del Tg3 nel corteo, un dibattito in studio con tutte le posizioni in campo. Alla richiesta di Di Bella, Cattaneo ha preso tempo fino a oggi. Fronte caldo ieri anche sulle giornaliste Rai a Baghdad, Gruber e Botteri, oggetto di un'interpellanza parlamentare da parte del senatore An Bucciero, (poi ritirata) e di altre accuse (di faziosità) pronunciate da Morselli di An. Dopo la bufera però arrivano le scuse e tutti gli schieramenti lodano le due inviate-eroine. L'udienza sul «caso Santoro» è stata aggiornata al 7 maggio, ma il giudizio di merito inizierà solo a ottobre.