Concorrenza e trasparenza per combattere l'inflazione
È questa una delle indicazioni contenute nella bozza illustrata ieri dal presidente della commissione Attività produttive di Montecitorio, Bruno Tabacci, sulle conclusioni a cui è giunta l'indagine conoscitiva sull'inflazione realizzata dalle commissioni Industria di Camera e Senato. Numerosi i «capitoli» affrontati: l'incremento del differenziale tra l'inflazione percepita dai consumatori misurata dall'Isae e le periodiche rilevazioni dell'Istat sull'andamento dei prezzi; gli arrotondamenti verso l'alto praticati con l'introduzione dell'euro; il ruolo dell'Istat; le strategie per tenere sotto controllo le tariffe dei servizi pubblici ed infine il ruolo delle associazioni dei consumatori. La cui iniziativa può, sì, «rappresentare un'efficace stimolo ad una maggiore competizione e liberalizzazione dell'economia determinando così una diminuzione dei prezzi», ma a patto che dispongano di «tutti gli elementi conoscitivi necessari a compiere scelte razionali». Cosa realizzabile nel caso di «un pieno coinvolgimento delle associazioni dei consumatori nelle politiche pubbliche» e di un miglioramento delle loro forme di rappresentanza. La Commissione sottolinea ancora che il ruolo dei consumatori, come «quello di provocare penalizzazioni nei confronti di condotte lesive della concorrenza» può essere esercitato «effettivamente» se i consumatori «dispongono di tutti gli elementi conoscitivi necessari a compiere scelte razionali». Per questo motivo, obiettivo delle istituzioni deve essere quello di «rafforzare il ruolo delle associazioni superando ogni profilo assistenziale dell'intervento pubblico e favorendo innanzitutto l'accesso delle associazioni ai dati disponibili in materia di andamento dei prezzi ed alle relative elaborazioni. In tal senso - si legge nel documento - appare senz'altro da incoraggiare l'attività di costante confronto con le istanze del movimento cosumeristico avviata dall'Istat». «Meritevoli di sostegno pubblico», poi, anche le iniziative finalizzate «a rendere trasparente il processo di formazione dei prezzi» e a «favorire», quindi «un corretto operare dei meccanismi di mercato che, non di rado, interessano settori, valga per tutti l'esempio dei servizi assicurativi, nei quali persistono nicchie e accordi di cartello che determinano un livello dei prezzi sensibilmente elevato». E ancora una riflessione sulle forme di rappresentanza: «Sulla base della legislazione vigente - spiega la Commissione - si sono infatti costituite una pluralità di realtà rappresentative che dovrebbero essere incoraggiate ad operare d'intesa, anche per quanto riguarda i rapporti istituzionali».