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«Torni Santoro, insieme con Ferrara e Lerner»

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Il CdA vara la nuova mappa dei corrispondenti. Al posto di Badaloni potrebbe andare la Sattanino

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Se ne parlerà subito nel corso del preconsiglio che si svolgerà a viale Mazzini stamattina per evitare che la riunione formale delle 15 si protragga troppo, visto che all'ordine del giorno ci sono vari argomenti, compresi quelli del trasferimento di RaiDue a Milano, delle finestre informative sulla manifestazione della pace di sabato 12 e l'ok definitivo ai correttivi fatti al programma di Luisa Corna. Difficile invece che il CdA si possa occupare anche della questione RaiFiction, che ultimamente pare sia destinata ad essere accorpata a RaiCinema e quindi confluire nella direzione di Giancarlo Leone, magari con Alessio Gorla come vice. Le sedi estere interessate dal cambio della guardia sono in particolare quelle di Gerusalemme, Parigi, Il Cairo e Bruxelles, dove vive e lavora da due anni l'ex presidente della Regione Lazio, Piero Badaloni, ormai con contratto Rai scaduto. Per la sua poltrona di «bureau chief» è già pronta Mariolina Sattanino, ex corrispondente da New-york. Su questo argomento (pare che i direttori dei Tg si siano già lamentati con Cattaneo delle intromissioni del presidente-giornalista di guerra) e su quello delle modalità del trasferimento di RaiDue a Milano, potrebbe scatenarsi il primo conflitto fra il presidente Annunziata e il dg Cattaneo, soprattutto quando i vertici leggeranno il famoso «Progetto culturale» approvato dal vecchio CdA lo scorso 16 gennaio, dove è descritta a chiare lettere la «vocazione federalista della nuova Rai», da cui, si legge, «il servizio pubblico non può prescindere in alcun modo». E ieri anche il ministro Gasparri ha sottolineato che «il decentramento della Rai può continuare, tenendo conto però che l'azienda è radicata su tutto il territorio nazionale, come a Bari e a Palermo»). Se lo scontro si consumerà su questo terreno accidentato, una sorta di compromesso, che faccia tutti contenti, si sta cercando per il rientro di Michele Santoro a viale Mazzini, dopo che l'ufficio legale dell'azienda ha chiesto al giudice un rinvio dell'udienza per dar modo ai vertici di discuterne. Proprio ieri, al convegno della Fnsi, il presidente Rai ha infatti lanciato la sua proposta per risolvere il nodo del rientro del discusso conduttore di Sciuscià. «Vorrei in questo momento più persone, più declinazioni, più voci alla Rai», ha detto Annunziata, spiegando poi chiaramente che vorrebbe riprendere Santoro in azienda, ma sicuramente non da solo: «Mi ricordo di una Rai - ha spiegato - in cui c'erano tutti: Vespa, Santoro, Biagi, Minoli, Lerner ed anch'io. In questo periodo la Rai avrebbe dovuto utilizzare tutte le voci, tutte le professionalità a tutti i livelli...». In quest'ottica, con Santoro potrebbero tornare in video come conduttori di punta anche altri professionisti come Giovanni Minoli e non è detto che già non si stia lavorando per riportare a viale Mazzini anche Gad Lerner e Giuliano Ferrara, dopo lo strappo fra il maxi-giornalista e l'ex presidente Antonio Baldassarre. Ipotesi questa della campagna acquisti, che piace molto anche ai consiglieri che vorrebbero allargare la partita a a nuove firme del giornalismo. Sull'informazione di guerra Annunziata ha manifestato tutta la sua soddisfazione per i risultati raggiunti «anche se in vicende come queste l'inseguimento degli ascolti non deve essere il dominus», ha precisato, sottolineando più volte che «quando e se ci saranno altre emergenze, ballerine e lustrini verranno messi da parte per dar spazio a quanto accade». La presidente-giornalista (che ieri ha ordinato agli inviati a Baghdad di non uscire più dall'albergo, per ragioni di sicurezza) ha poi continuato affermando che la leadership raggiunta in questa occasione dalla Rai è dovuta «alla forza dei suoi mezzi creati nella storia, di fronte ai quali si è vista la fragilità dei mezzi del privato. Anche dal punto di vista tecnico. E di questo il merito va anche al direttore generale Agostino Saccà». In questa prospettiva, sempre secondo Annunziata, si è anche real

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