Lega nell'angolo, vince l'asse Udc-An

La devolution va avanti ma cambierà aspetto. Berlusconi esulta. È questo in sintesi il risultato del vertice di maggioranza che si è tenuto ieri a palazzo Grazioli a Roma. L'accordo sulla devolution, che peraltro era già stato raggiunto domenica, prevede che non si toccherà il rispetto «dell'interesse nazionale», il ruolo di Roma Capitale» viene accresciuto, si fa chiarezza sulle competenze da attribuire a Stato e Regioni, scegliendo la formula: «La Repubblica garantisce i principi stabiliti della Costituzione». Ma tale intesa, a quanto si apprende, sarebbe stata frutto di un vertice durato oltre due ore, durante il quale si sono fronteggiati da un lato i centristi dell'Udc e An, dall'altro Bossi e Tremonti. Silvio Berlusconi, riferiscono i presenti, avrebbe esortato più volte all'unità. «Dobbiamo dimostrare - avrebbe detto il premier ai suoi alleati - che meritiamo la fiducia che ci circonda e che cresce nei nostri riguardi». E poi, al termine della riunione: «Ho messo d'accordo Lega e centristi. Abbiamo trovato agevolmente un'intesa su diversi punti che erano in discussione», con un pacchetto di riforme che, ha annunciato il premier «verrà approvato entro un anno». Ma nel vertice non sarebbero mancati i distinguo. A più riprese il leader della Lega, Umberto Bossi, spalleggiato dal ministro per l'Economia, Giulio Tremonti, avrebbe insistito per accentuare il carattere riformatore del nuovo titolo V: «Non è che a me non sta bene parlare di interesse nazionale - avrebbe argomentato - però se mettiamo il riferimento ai principi e ai doveri, poi in più un lungo elenco delle materie di competenza dello Stato allora non cambiamo niente. E quasi arretriamo rispetto alla riforma dell'Ulivo». Ma Fini avrebbe subito replicato: «Sulla difesa dell'interesse nazionale non c'è discussione». Tesi sostenuta con forza anche dal capogruppo dei senatori di An, Domenico Nania. E su questo punto avrebbero fatto quadrato An e Udc. Ma Bossi avrebbe insistito per modificare l'articolo 2 del ddl, quello che modifica l'articolo 117, passando dalla formulazione «Lo Stato garantisce la tutela dei diritti e doveri», con la dicitura «la Repubblica garantisce i principi». Una richiesta, stavolta, accolta dagli alleati. Polemica anche sul mantenimento di un diverso regime per «Roma Capitale». Nuova prova dell'asse Udc-An che tiene il punto su una battaglia da tempo condotta dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. Infine, da segnalare l'importanza che all'interno della Cdl assume la decisione di tutelare la competenza dello Stato sui principi generali in materia di Agricoltura e Industria.