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Il ministro de Villipen ha visto anche il collega Frattini: sul tappeto pure la questione di Israele «Scontro di civiltà». La Francia sta col Papa

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Angelo Sodano, segretario di Stato. «Durante i colloqui - spiega una nota del Vaticano - ci si è riferiti alla guerra in Iraq e alla necessità di abbreviare le sofferenze di quelle popolazioni civili con l'auspicio che la comunità internazionale aiuti gli iracheni ad essere loro stessi gli artefici della ricostruzione». Inoltre, nell'incontro «si è accennato al problema israelo-palestinese e a una sua rapida soluzione, che permetta la coesistenza di due stati sovrani, come condizione indispensabile per la pace in Medio Oriente». Infine, «si è fatta menzione del lavoro della Convenzione Europea e del futuro Trattato Istituzionale dell'Europa, per sottolineare l'importanza che vi sia riconosciuto il ruolo delle Chiese e delle comunità di credenti». In seguito il ministro degli Esteri francese si è incontrato con il collega italiano Franco Frattini. «La guerra in Iraq è tragica, ma credo che tutto è stato fatto per evitarla; adesso è nostro dovere fare di tutto per preservare l'unione della comunità internazionale» ha detto Dominique de Villepin al termine dell'incontro. «Noi siamo preoccupati per il rischio crescente di una frattura tra il nostro mondo ed il mondo arabo. Oltre a cercare l'unità siamo chiamati a dimostrarci responsabili e dobbiamo essere vigili» ha proseguito il francese. Il ministro Frattini ha ribadito che «il principio che tutto tornerà nelle mani del popolo iracheno è unanimamente condiviso. Però al momento nessuno ha la ricetta pronta». E a questo punto il francese de Villepine ha ripetuto: «È importante che alla fine della guerra venga garantita l'integrità dell'Iraq e per far questo è fondamentale garantire la sovranità dell'Onu». Durante l'incontro è stata affrontata anche la questione israeliana. De Villepin si è detto convinto del fatto che oggi ci sono i presupposti per rilanciare il processo di pace in Medio Oriente: «C'è un nuovo governo in Israele, un nuovo primo ministro in Palestina», ha detto sottolineando che in Europa «dappertutto questa consapevolezza è condivisa».

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