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Cattaneo riceve i direttori e studia il «caso RaiDue»

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Le due uniche presidentesse della storia di viale Mazzini: Letizia Moratti e Lucia Annunziata. La prima, ora ministro dell'Istruzione, in un impeccabile tailleur crema con parure in tinta; la seconda, inviata di guerra in giacca nera e maglia grigia, presidente attuale. Due donne diverse, anzi opposte. Moratti, anni fa, risanò la Rai, licenziò ben due direttori generali e ne nominò uno con parere contrario dell'azionista di riferimento. Annunziata, capo da due settimane dovrà affrontare non pochi problemi, compreso quello del trasferimento di RaiDue a Milano, che continua a scatenare polemiche e che potrebbe essere una delle prime ragioni di scontro con il neo direttore generale Flavio Cattaneo, lombardo doc. Ieri al ministero dell'Istruzione per la presentazione del canale satellitare scientifico, il ministro Moratti, ha fatto da padrona di casa. Annunziata ha ricambiato: «È la prima volta che porto il mio titolo di presidente fuori della Rai e mi trovo vicino a Letizia che è stata il mio presidente. Con lei ho iniziato alla Rai... La vita, a volte, gira in maniera strana». E la prima uscita diventa l'occasione per una dichiarazione di intenti: «Il servizio pubblico è soprattutto informazione, nel senso più ampio del termine ovvero non solo telegiornali ma anche divulgazione, intereattività. La Rai è sempre nella tempesta del dibattito politico e io sono presidente da 12 giorni, ovvero dal primo giorno della guerra in Iraq, ma spero di durare di più della guerra (perché spero finisca presto)». Se l'Annunziata preferisce dettare «le linee editoriali», ecco che spetterà al neo direttore generale, dunque, risolvere i problemi sul tappeto, che non sono pochi. Ieri Cattaneo ha lavorato tutto il giorno a viale Mazzini ricevendo decine di persone, dal direttore dello staff di Saccà Lorenza Lei (che è in corsa per il nuovo, insieme a Paglia e Bergamini) ai direttori dei Tg. Il giovane dg sta studiando carte e dossier in vista della convocazione in Vigilanza e delle decisioni più urgenti come quella sul capo del palinsesto. Ieri intanto la polemica sul trasferimento a Milano della seconda rete è continuata, anche se in Rai sulla festa milanese di sabato, l'ordine dall'alto è di «tenere un basso profilo», nonostante le dichiarazioni entusiaste delle principali istituzioni milanesi (sindaco Albertini, presidente della Regione Formigoni e presidente della provincia Colli). Il capo del centro di produzione Massimo Ferrario ha sottolineato che «non solo non c'è alcun rischio di licenziamenti, ma potrebbe anche essere necessario procedere per altre assunzioni con il trasferimento di Raidue a Milano», ma poi ha ridimensionato. An ha chiesto a Cattaneo se «è vero che entro una settimana cominceranno i primi traslochi da Roma a Milano», aggiungendo un appello: «Si blocchi qualunque trasloco in attesa che si esprima la commissione parlamentare di Vigilanza».

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