Rete a Milano, la festa spacca in due la Rai
La Ventura si eclissa, Limiti ci sarà. Per il consigliere Veneziani «bisogna contestualizzare»
«Ma tu andrai sabato prossimo alla festa di RaiDue a Milano?», questa domanda viaggia da un corridoio all'altro e non c'è funzionario, dirigente e conduttore che non l'abbia sentita o pronunciata. Questo perchè da giorni rimbalzano in maniera sempre più insistente le polemiche politiche su quella che per alcuni sarà una festa che segnerà l'inizio dell'era della Rai nordista, separata e contrapposta, a una Rai romanocentrica e meridionale. Dopo il discusso trasferimento della direzione di RaiDue a Milano, la prospettiva di una fetta sempre più consistente di Rai «deportata» nel capoluogo lombardo a costruire una rete che parla solo i dialetti padani, ha seminato il panico a viale Mazzini e Saxa Rubra e scatenato reazioni indignate dalle parti politiche che paventano un impoverimento della Rai che ha le sue radici e i suoi interessi nella Capitale. E questa mega-festa organizzata sabato da Comune e Provincia di Milano e Regione Lombardia, in piazza Duomo, con tante stelle Rai anche del passato, come Mike Bongiorno, è diventata la festa della discordia. Un appuntamento da non perdere per alcuni e una manifestazione politica da evitare e osteggiare per altri, come i Ds che dicono «no ai vari collegamenti in diretta con la piazza». E così se Federica Panicucci e quelli di Bulldozer ci saranno di sicuro, insieme a Paolo Limiti che conferma di «essere stato invitato dal direttore di Raidue, Marano» in quanto «volto della rete», Simona Ventura ammette di «non aver ricevuto alcuna invito a presenziare alla manifestazione». Invitati naturalmente Tiberio Timperi di «In famiglia» e Monica Leoffredi di «Italia sul 2». E Alda D'Eusanio ci sarà? Insomma, si chiedono in molti, esserci o non esserci diventerà un problema? Una festa può trasformarsi in un simbolo di appartenenza politica o in una scelta di campo? Per alcuni sì se c'è Bossi che la esalta e la supporta, e subito si torna al trasferimento: «Il Cda della Rai, dimostri la discontinuità, annullando la decisione di trasferire la Rete Due da Roma a Milano», dichiara l'assessore del Lazio Donato Robilotta. Per il direttore di RaiDue Antonio Marano invece si tratta di strumentalizzazioni: «Non sono stato io a fare gli inviti, la Rai partecipa all'organizzazione, ma sono stati gli enti locali a promuovere la manifestazione, che non ha nulla di partitico. Milano festeggia RaiDue? Che cosa c'è di strano? Non dimentichiamo che è nata a Corso Sempione e RaiDue è sempre stata la rete che più ha lavorato in questa città. La festa avrà un percorso storico e ci saranno personaggi non Rai a ricordare, come Bongiorno. Le polemiche? Non dall'interno, perché lo sviluppo di RaiDue a Milano farà bene a tutta la Rai». Eppure questa festa nordista fa discutere viale Mazzini e alcuni dei personaggi previsti sono indecisi. All'interno del Consiglio di Amministrazione (che giovedì dovrebbe giungere alla designazione dei vicedirettori generali), c'è stato poco tempo per parlarne, ma la l'idea dominante sembra quella di «ridimensionare»: «Una rete a Milano? Bisogna contestualizzare. E nell'ambito del decentramento, che riguarderà anche altre sedi come Napoli, Torino e Palermo, valorizzare la sede milanese mi pare doveroso», sostiene il consigliere Marcello Veneziani, che considera la festa una sorta di «ritorno alle origini»: «Tenendo presente la centralità della Rai che è italiana con sede principale a Roma, il decentramento è un processo che va completato. Comunque, sabato a Milano non ci sarò. Per controbilanciare farò una festa Rai in Puglia, a casa mia».