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Il governo mette fine alle guerre del latte

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«No» della Lega che teme il pagamento delle multe, ma all'Ue saranno chieste dilazioni

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Al fine di restituire stabilità al settore lattiero-caseario, si assicura la piena aderenza al dettato comunitario, si semplificano le norme nazionali in vigore, si favorisce il riequilibrio progressivo fra le quote assegnate e le quantità commercializzate, con l'obiettivo di far coincidere la produzione reale con la produzione consentita. Inoltre si azzera il contenzioso in atto e si contrasta il fenomeno del cosiddetto «latte in nero». Il provvedimento, che ha recepito le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni, entra immediatamente in vigore, in vista della imminente campagna di commercializzazione dei prodotti lattiero-caseari, fissata dalla Comunità europea per il 1° aprile prossimo. I ministri della Lega hanno votato «no» al provvedimento. Il ministro Alemanno ha espresso grande soddisfazione per l'approvazione della misura, e al Carroccio preoccupato per le multe che i produttori devono pagare, ha detto che una eventuale rateizzazione dei pagamenti pregressi delle multe relative alle quote latte potrebbe arrivare «entro un mese», durante l'iter parlamentare del provvedimento e dopo il via libera della Ue. Il governo, ha sottolineato, farà tutto il possibile per concedere agli agricoltori la possibilità di diluire i pagamenti nel tempo. Le associazioni agricole seppur con accenti diversi, e rimandando ad una più attenta valutazione, coldiretti, hanno espresso valutazioni favorevoli. Confagricoltura e Cia sottolineano col provvedimento adottato si rispettano gli impegni presi dall'esecutivo al tavolo agroalimentare. Coldiretti, ricorda in una nota che «la riforma della politica agricola comune è il secondo obiettivo fissato». Il sottosegretario all'agricoltura Teresio Delfino ha a sua volta sottolineato che l''approvazione del decreto legge costituisce «un passaggio fondamentale e restituisce certezza agli allevatori» e consente «prospettive di sviluppo alle aree produttive più vocate». Ora l'Italia, ha aggiunto, può «affrontare più serenamente la difficile battaglia in sede comunitaria sull'ampliamento della nostra quota produttiva». Il provvedimento interessa 68.000 aziende del settore lattiero-caseario, che realizzano una produzione di 10,7 milioni di tonnellate, mentre il sistema europeo delle quote prevede che le aziende italiane ne possano realizzare solo 10,3 milioni. Le nuove norme, riguardano soprattutto tre questioni: la compravendita delle quote latte, le multe per eccedenze di produzione, la lotta al mercato nero. Altre due questioni sostanziali, come la rateizzazione delle vecchie multe accumulate a partire dal 1995 (924.446.031 euro, circa 1800 miliardi di lire) e l'aumento delle quote spettanti all'Italia (oggi una produzione di 10,3 milioni di tonnellate; pari al 56% del fabbisogno nazionale di latte), sono rimaste fuori dal provvedimento; di esse, ha annunciato Alemanno, si parlerà ad Atene al prossimo vertice Ecofin del 4 aprile. In caso di esito positivo per le richieste italiane, le due proposte saranno trasformate in altrettanti emendamenti al decreto durante il passaggio parlamentare. Il provvedimento liberalizza su tutto il territorio nazionale la compravendita delle quote latte e riequilibra il rapporto fra le quote assegnate e la quantità di latte commercializzato. Ciò consentirà agli allevatori che vogliono crescere e investire di poterlo fare limitazioni geografiche. D. T.

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