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Referendum primo voto per gli italiani all'estero

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Lo ha affermato il ministro per gli Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, nel corso del primo incontro con la stampa di emigrazione, che si è svolto ieri presso la Farnesina a Roma. «Sono due i punti fondamentali che riguardano il voto referendario di giugno, sui quali — ha spiegato Tremaglia — la mia posizione è ferma e irremovibile: il mio richiamo per gli italiani nel mondo ad andare a votare, e la mia richiesta a tutte le forze politiche di farmi recapitare dieci righe scritte, affinché io possa essere il "fedele notaio" del loro pensiero per poi trasmetterlo agli italiani che risiedono all'estero». «Per quanto riguarda le elezioni politiche — ha continuato il ministro — io sono sempre stato ostile e contrario alla linea dei partiti politici di presentare delle liste per gli italiani all'estero, composte anche da esponenti che risiedono in Italia, perché è fondamentale che i candidati alle elezioni devono risiedere esclusivamente all'estero. Per questi motivi realizzerò un "gruppo parlamentare degli italiani all'estero" che operino al di fuori dei partiti politici, supportati dal Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (Cgie) e in stretto contatto con i 351 parlamentari». Tremaglia, ha poi ricordato «i numerosi provvedimenti di cui si è concluso l'iter legislativo, promossi dal ministero per gli Italiani nel mondo, che confermano la volontà del Dicastero di essere sempre vicino e a disposizione della comunità italiana presente nel mondo» e oggi venerdì 28 marzo, ha aggiunto, «nel corso del Consiglio dei ministri, verranno affrontati ed approvati il decreto legge per il rinvio delle elezioni dei Comites al prossimo 31 dicembre e il regolamento di attuazione della legge sul voto per corrispondenza degli italiani all'estero».

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