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Rai, Cattaneo sulla poltrona di Saccà Bocciati Masi, Catricalà e Beretta. Dopo oltre 4 ore di consiglio la votazione: il presidente e Rumi si astengono

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Sarà Flavio Cattaneo, presidente e amministratore delegato della Fiera di Milano Spa, 40 anni, sposato con due figli, il nuovo direttore generale della Rai. Con lui, brillante e giovane manager (vicino ad An e Fi) con il quale la Rai ha già trattato l'accordo per costruire i nuovi studi milanesi in alcuni locali della Fiera, nella terna dei papabili uscita dal CdA nella tarda serata di ieri, c'erano anche Antonello Perricone, ex Sipra e attuale amministratore delegato della Maserati e Gianfranco Virgilio manager della Standa. Se Tremonti dirà sì all'indicazione di Cattaneo, il progetto bossiano della Rai al Nord andrà quindi avanti senza alcun problema. La decisione del consiglio è stata faticosamente raggiunta alla fine di una giornata frenetica in cui, dopo la bocciatura dei candidati Masi, Catricalà e Beretta da parte di Tremonti, sembrava che Saccà dovesse acquistare di nuovo forza, anche grazie alla volontà di conferma dimostrata dall'editore di riferimento dell'azienda, il Tesoro. Una giornata vissuta pericolosamente per Lucia e il CdA, sempre sull'orlo di una crisi di nervi, al punto che qualcuno già ipotizzava che Pera e Casini dovessero nel fine settimana tornare punto e a capo, tirando fuori dal cassetto la «riserva» Marcello Sorgi o un altro, come terzo presidente della Rai in venti giorni. E tra l'altro, se l'Annunziata avesse fatto le valige, non avrebbe dovuto nemmeno stracciare il contratto perché a quanto pare non l'ha ancora firmato e nemmeno discusso il compenso con il ministro dell'Economia. Con il ministro Tremonti ieri l'Annunziata ha però discusso molto (per più di un'ora) del direttore generale. E nel colloquio avuto nel primo pomeriggio l'azionista di riferimento dell'azienda avrebbe espresso il suo favore per una conferma di Agostino Saccà. Al ministero si sarebbero valutati positivamente i conti economici del preconsuntivo 2002 e quindi l'ipotesi della continuazione del lavoro su budget e bilancio dell'attuale direttore generale uscente. L'Annunziata, al contrario, avrebbe proposto tre nomi: Mauro Masi, Antonio Catricalà (entrambi di Palazzo Chigi) e Maurizio Beretta (ex direttore di Raiuno poi sostituito da Saccà). Tutti bocciati dal Tesoro, che come alternativa avrebbe chiesto alla Annunziata di proporre un'altra rosa di nomi condivisa dall'intero CdA. A questo punto il CdA di viale Mazzini, verso le 17 si riunisce in pre-consiglio a porte chiuse: «Speriamo bene, ce la mettiamo tutta. Abbiate pazienza», sospira il consigliere anziano Francesco Alberoni prima di entrare. E mentre sono tutti riuniti ecco che gira la voce di un possibile accordo su Flavio Cattaneo, presidente e amministratore delegato della Fiera di Milano. Un nome forte e soprattutto nuovo che infatti è già vincente, anche se molti inizialmente smentiscono. Partita con un'ora di ritardo sull'orario previsto, la riunione del CdA Rai si apre con la relazione-fiume (un'ora e 45 minuti) del direttore uscente Saccà. Verso le 20, Saccà esce e il CdA si riunisce in maniera informale, per discutere, senza verbalizzazioni, dei nomi da proporre in alternativa a Saccà. La discussione è animata ma si cerca una soluzione che riesca più convincente possibile. Quando escono i tre nomi, già si sa che quello che Tremonti potrà accettare senza problemi è quello di Cattaneo. Dopo la pausa-panino, infatti il CdA riprende e Flavio Cattaneo viene designato subito direttore generale, con tre voti a favore e due astenuti (Annunziata e Rumi). L'assemblea totalitaria dei soci di Rai Holding per la nomina ufficiale si terrà martedì.

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