Annunziata: o Saccà va via o faccio le valigie
Oggi, dopo l'incontro con Tremonti, riunione del CdA. Mengozzi si defila, Masi e Mauri favoriti
Questo cartello, appeso ormai da giorni al cancello di viale Mazzini, mette in fuga i migliori manager del paese. Piero Gnudi, Stefano Parisi, Vittorio Colao e altri hanno dato forfait. Ultimo fra questi è Francesco Mengozzi, amministratore delegato Alitalia che ieri ha detto chiaramente di non essere interessato alla direzione generale Rai perché troppo occupato a «risolvere i problemi che Alitalia deve affrontare e la necessità di porre a compimento il risanamento e il rilancio della società». Non solo, ma Mengozzi, che piaceva tanto sia all'Annunziata che a una parte dei suoi consiglieri, smentisce pressioni esterne: «Non c'è stata nè una telefonata nè una indicazione dell'azionista sul tema Rai». Ieri, comunque la mancanza di un'accordo sul nome emersa subito nel pre-consiglio delle 9,30, ha fatto slittare a oggi pomeriggio alle 17 la riunione vera e propria del CdA. Bilancio: fumata nera sul direttore generale e il dimissionario Agostino Saccà più forte, per altre 24 ore o forse per tutta la durata della guerra, anche se pare che Lucia Annunziata per dare un segno di dissenso abbia fatto capire a Tremonti: «O fa le valige lui o le faccio io». Se i preferiti dell'Annunziata erano Leone e Mengozzi, sembra però che anche un compromesso possa andare bene (basta che non abbia legami con Mediaset), visto che il presidente, come i suoi consiglieri, non vorrebbe spaccature all'interno del CdA, né vorrebbe tirare la questione troppo per le lunghe. «Per il nome del direttore generale siamo ancora in altissimo mare», diceva ieri sconsolato il consigliere Giorgio Rumi lasciando viale Mazzini. «Ci prendiamo ventiquattr'ore per riflettere - aggiunge Rumi - e spero che poi, anche se non si arriverà ad una nomina, ci saremo almeno chiariti le idee. Forse siamo stati troppo ottimisti per una decisione che è difficile da prendere». Tanto difficile che nemmeno il vertice di Arcore l'ha tirato fuori, anche se fino a oggi pomeriggio alle 15 (ora dell'incontro dell'Annunziata con Tremonti) ci sarebbe tempo per fare un nome nuovo, il famoso manager gradito a Berlusconi e a tutti gli altri, compresa l'Annunziata. Qualcuno invece pensa a una soluzione interna con la sempreverde Giuliana Del Bufalo o all'ipotesi di un Saccà-ponte, confermato almeno per qualche mese. Nel gioco delle indiscrezioni comunque al momento riprende quota Ernesto Mauri ex di Tmc mentre scende il vice segretario di Palazzo Chigi Mauro Masi. A Mauri potrebbero essere affiancati tre vicedirettori generali, per i quali si fanno i nomi di Guido Paglia o Massimo Magliaro, Giuliana Del Bufalo e Pietro Vecchione. Oggi, prima della riunione del Cda, è quindi previsto l'incontro del Cda Rai con il Tesoro, azionista di Rai Holding che ha il 99,5% della Rai insieme alla Siae che detiene lo 0,5%. È di concerto con l'azionista, del resto, che viene nominato il direttore generale di Viale Mazzini, dopo l'indicazione che viene dal Cda. Solo An ieri ha voluto far sentire la sua voce ribadendo con il senatore Bonatesta che sarebbe meglio «dare un segnale di discontinuità su tutta la linea. Non vi possono e non vi debbono essere intoccabili. Dunque esortiamo il presidente Annunziata e tutto il Cda, d'intesa con gli azionisti, ad andare avanti per la loro strada, affinché, con la nomina di un nuovo direttore generale, che goda della fiducia dei nuovi amministratori, il servizio pubblico radiotelevisivo esca dall'impasse e sia messo nelle condizioni di piena operatività, indispensabili per rilanciare l'azienda. Ne va del bene della Rai».