Fisco, la riforma si avvicina al traguardo
L'Irpef cambia nome e diventa Ire, per le rendite finanziarie un sistema più omogeneo di tassazione
Da oggi, infatti, la delega inizia il passaggio in aula alla Camera e al governo per ottenere la sua approvazione il più rapidamente possibile. Ma su questa tabella di marcia c'è l'incognita dell'emendamento a favore della ricerca che il relatore Vittorio Emanuele Falsitta (Forza Italia) intende ripresentare. Un emendamento che chiede di «ridurre il carico fiscale complessivo gravante sulle società che sostengono spese per l'innovazione tecnologica, la ricerca e la formazione». E a questo si potrebbe aggiungere una richiesta di modifica dell'Udc per un maggiore sostegno fiscale alla famiglia. Emendamenti sui quali potrebbe crearsi una maggioranza trasversale e che, se fossero approvati, imporrebbero alla riforma fiscale una quarta lettura al Senato. Possibilità a cui il governo ha già detto di opporsi per bocca del sottosegretario all'Economia Daniele Molgora. Oggi si vedrà se sarà possibile, come sembra, una soluzione di compromesso, che potrebbe essere quella di trasformare gli emendamenti a favore della ricerca e della famiglia in ordini del giorno. Ecco allora il quadro del nuovo fisco disegnato dal disegno di legge delega che domani arriva nell'aula di Montecitorio. ADDIO IRPEF, ARRIVA L'IRE — L'Irpef cambia nome e anche faccia, si chiamerà semplicemente «imposta sul reddito» e per chi ha lavorato alla riforma si chiama già Ire. Come previsto dal programma elettorale del centrodestra e dal contratto con gli italiani sottoscritto in diretta tv da Silvio Berlusconi, l'imposta sui redditi avrà due sole aliquote: il 23% fino a 100 mila euro e del 33 per cento oltre tale importo. La delega, come già previsto dalla finanziaria, prevede una no-tax area per escludere il reddito equiparabile alla soglia di povertà dalla tassazione e punta su una sostituzione delle detrazioni (sconti d'imposta) che saranno trasformate in deduzioni (sconti sul reddito imponibile). Queste saranno concentrate su alcuni valori di riferimento: famiglia, casa, sanità, istruzione, formazione, ricerca, previdenza, assistenza all' infanzia. TASSE E CAPITAL GAIN — Arriva un sistema più omogeneo per la tassazione di tutte le rendite finanziarie che ora sono tassate con due diverse aliquote: il 12,5% e il 27%. Il testo non indica la percentuale di prelievo ma spiega che si punta ad un regime sostitutivo che convergerà con quello proprio dei titoli di Stato, ora tassati al 12,5%. Un regime differenziato di favore fiscale è previsto per i fondi pensione, quelli etici e le casse di previdenza privatizzate. PICCOLE ATTIVITÀ — È previsto un potenziamento degli studi di settore (che servono per risalire in modo personalizzato ai ricavi di lavoratori autonomi e piccole società) con un contemporaneo alleggerimento degli obblighi documentali («scontrini» e libri contabili). La delega, come anticipato dalla finanziaria, propone il concordato triennale preventivo per le imprese e i lavoratori autonomi. IRPEG E IRAP — Per le società è prevista a regime un'aliquota del 33% (l'attuale finanziaria ha portato già il livello di tassazione al 34%), ma soprattutto introduce modalità di calcolo della base imponibile più vicine al livello europeo. Viene così introdotto il «consolidato nazionale» e il «consolidato mondiale» per i gruppi di imprese. IVA E DE-TAX — Anche per l'Iva arriva la riforma. È prevista che una quota - l'ipotesi non scritta è dell'1% - possa essere ceduto per finalità etichè. È la De-Tax proposta dal ministro Giulio Tremonti. IMPOSTA SU SERVIZI E ACCISE — Per le accise sono previsti sistemi di prelievo in base alle indicazioni dell'Authority per l'energia e riorganizzazione delle accise in base a logiche di tutela ambientale sono i criteri generali che ispirano su questo punta la delega. IL CODICE — Il testo della riforma contiene nel primi articoli una sorta di Statuto dei diritti e la previsione della messa a punto di un codice fiscale.