Tiravano bombe al dittatore, i Ds oggi si pentono
La grande differenza politica fra la guerra in Kossovo del 1999 e la guerra in Iraq del 2003 a sinistra è tutta qui. La conversione del partito che guidava palazzo Chigi con Massimo D'Alema a quello stretto dalle piazze girotondiste e da quelle di Sergio Cofferati. Così fa effetto oggi navigare sul sito Internet dei Democratici di sinistra e scoprire in un angoletto tutto il materiale accatastato sotto la voce «Speciale-Dossier Kossovo». E fra i tanti spunti alla riflessione odierna, spicca senza dubbio l'intervistona che l'allora segretario Ds, Walter Veltroni, oggi saggio sindaco di Roma, aveva concesso a Repubblica il primo aprile 1999. A partire dal titolo, inequivocabile: «Dovere della sinistra far guerra a un dittatore». Certo, la sintesi operata dal quotidiano diretto da Ezio Mauro poteva comprimere un ragionamento più ampio e denso di contrizione. Ma il succo, non ci sono dubbi, era quello. Veltroni sosteneva che allora non ci fossero soluzioni alternative alla guerra: «Cosa dovevamo fare? (...) Appellarci all'Onu, sapendo che non può decidere nulla, paralizzata dal sistema dei veti?». E ancora:ç «L'Onu non riesce a svolgere i suoi compiti, bloccata come è dal diritto di veto: E all'Europa, la grande sconfitta di queste vicende balcaniche, non basta la moneta unica, non basta Schengen, se non nasce un sistema di difesa comune...». Giustificando la necessità di bombardare un «dittatore sanguinario», Veltroni aggiungeva nell'occasione: «È un insegnamento storico che dovremmo ricordare: la Sinistra delle lacrime e delle dichiarazioni all'Ansa non Salva una vita...» Lo stesso Veltroni, due giorni prima, in una lunga intervista all'Unità aveva spiegato. «Noi non siamo l'Italietta, non siamo il paese che ha paura delle decisioni che prende. Noi siamo in un'alleanza internazionale, la rispettiamo pienamente e non faremo nulla, assolutamente nulla che possa rompere questa solidarietà e questa alleanza». Ma, appunto, era il 1999, lontano anni luce da questo 2003 nella storia del centro-sinistra. E non è che allora mancassero i cortei pacifisti, anche numerosi, gli appelli drammatici del Papa, i dubbi e le lacerazioni nel centro-sinistra...