Annunziata: il nostro CdA non si occuperà di conti
I consiglieri alla ricerca di un candidato unico da votare per la dg. Napolitano, Parisi e Masi i favoriti
Il nuovo consiglio di amministrazione della Rai sarà di garanzia e non di gestione, dice al termine dell'incontro di ieri mattina con il ministro delle Comunicazioni Gasparri. «Questo Cda nasce intorno alla nuova formula del 4+1 - dice Annunziata - e cambia anche natura. Non è più bloccato in una logica di voto, quindi è costruito intorno ad una funzione di garanzia. Il Cda intende dare indicazioni di linee culturali, editoriali e industriali e non essere imprigionato in una logica di gestione. Non si voterà più quindi sulla gestione - spiega ancora il presidente - ma saranno individuati percorsi che mettono sul tavolo la natura delle questioni». Una posizione che sembra voler evitare troppi contrasti con il nuovo direttore generale, che per quanto riguarda i conti dovrà vedersela da solo, «controllato» magari dai due vicedirettori sul prodotto. Della diretta Rai sulla guerra Lucia è soddisfatta. «Una bella pagina di giornalismo e di grande tv. Sono molto contenta della copertura della guerra - dice Annunziata - e anzi devo sottolineare che il Gr è stato l'altra notte il primo a dare la notizia dell'attacco». Sulla notizia del bombardamento di ieri pomeriggio è stato invece il Tg3 a vincere sul tempo. Molti i temi sul tappeto nell'incontro del CdA (escluso Rumi) con Gasparri: la nuova legge di riforma del sistema radiotelevisivo, il contratto di servizio e il codice di autoregolamentazione su tv e minori. Il ministro Gasparri, al termine di questa prima riunione si è detto «certo di un rapporto proficuo, corretto e laborioso con il nuovo Consiglio. L' incontro si è incentrato sulle tematiche di competenza del ministero - ha sottolineato Gasparri - Si è parlato poi del contratto di servizio che contiene alcuni aspetti nuovi, come un maggiore spazio per i minori, la metodologia per la rilevazione della qualità e più attenzione alle regioni». Da parte sua, la presidente della Rai, Lucia Annunziata, ha spiegato che l'unico tema di quelli affrontati dal ministro che è stato toccato anche dal Consiglio è quello che riguarda le nuove tecnologie: «Sulle tecnologie - ha detto - bisogna fare un distinguo tra la bontà dal punto di vista tecnico e gli interessi che toccano la trasparenza». Sul metodo «di garanzia» indicato dalla presidente per il CdA Gasparri è parso d'accordo: «È chiaro poi che in Rai c'è sempre una discussione sui poteri del consiglio ed i poteri del direttore generale. Noi rispetto a questo siamo abbastanza esterni - aggiunge il ministro - anche se abbiamo un interesse a capire bene, perchè la realizzazione del digitale o l'applicazione del contratto sono aspetti che riguardano la tecnica e la gestione, a volte quando si parla invece del pluralismo, dei minori, della qualità, riguardano anche gli aspetti editoriali e quindi investono il consiglio. Vedremo». Mentre sull'informazione di guerra ieri infuriava la polemica e la sinistra dichiarava di volere convocare l'Annunziata in Vigilanza, il toto-direttore generale non si è fermato. I consiglieri si consultano giornalmente su nomi e profili professionali del futuro dg, in attesa della riunione di martedì. L'obiettivo comune è che si faccia un nome da votare all'unanimità per continuare ad essere «forti, autonomi e compatti», sottolinea uno dei consiglieri che considera quello della compattezza un principio da applicare su tutte le questioni. In pole position troviamo nuovamente Fernando Napolitano, giovane consigliere Enel, graditissimo al premier, a seguire, Stefano Parisi della Confindustria e Mauro Masi, vicesegretario di Palazzo Chigi. Su questi nomi si gioca il futuro di viale Mazzini, anche se il consigliere Giorgio Rumi, ieri, non ha escluso una conferma di Agostino Saccà: «Non accetteremo influenze esterne, non siamo notai».