Altolà di Bossi ai profughi «Noi non li vogliamo»
C'è chi dice che saranno un milione? Stiano a casa loro». Lo dice il leader della Lega Umberto Bossi, dicendosi però convinto che «nel tempo in cui si fuma un toscano è finita la guerra, a meno che Bush non si impantani e allora perde. Per questo - aggiunge - non ci sarà il tempo necessario per fare i profughi». Bossi afferma anche che «la Lega pensa che la guerra raramente sia una soluzione, ma non è colpa nostra se comincia». «Noi siamo contro la guerra, ma non è colpa nostra se le guerre sono cominciate. La Padania da sempre è un baluardo anti-Islam. Da migliaia di anni li combattiamo», dice ancora Umberto Bossi, subito dopo aver ascoltato il discorso di Silvio Berlusconi alla Camera. Il ministro delle Riforme fa la sua previsione: «O Bush entra in Iraq con la bandiera del liberatore e in poche ore vince, o si impantana, e allora perde». «La macchina delle bombe - prosegue Bossi - se si muove non si ferma più. Oggi contro un dittatore, domani contro un altro. Tutto è cominciato nel '91. È importante che sia chiaro che noi di profughi qui non ne vogliamo. Che stiano a casa loro. Ogni guerra ne crea, anche D'Alema e la banda che fece la guerra in Serbia ha garantito l'arrivo di un milione e mezzo di persone nel nostro paese. La sinistra vuole i profughi. Noi - conclude Bossi - non li vogliamo, che stiano a casa loro».