Annunziata fa il superdirettore dei Tg
La presidente designata chiama ogni giorno gli inviati di guerra per migliorarne le condizioni di lavoro
Solo venerdì mattina alle 10 in punto si siederà nella celebre sala riunioni del settimo piano di viale Mazzini, al fianco di Marcello Veneziani, Angelo Maria Petroni, Giorgio Rumi e Francesco Alberoni, per gli atti di rito e la sua elezione, ma da cronista di guerra navigata, già lavora a pieno ritmo per migliorare la qualità della vita agli inviati al fronte. Ogni giorno chiama sui satellitari la Ferrario, Buonavolontà, Gruber e Di Mare che già stanno nelle zone calde, per informarsi della loro salute, di come si sono organizzati e di che cosa hanno bisogno, «ma parla con loro da vera collega, magari anche scherzandoci un po'», sottolinea Lorenzo Ottolenghi, giornalista che improvvisamente si è ritrovato a dover fare i conti con il delicato ruolo di assistente del presidente 24 ore su 24. «Beh, sì, io e Lucia dovevamo partire proprio ieri per la guerra. Avevamo già i bagagli pronti.... E improvvisamente sono stato dirottato su viale Mazzini. Anche questa in fondo è una guerra. Per ora siamo nel vortice: mentre io rispondo al suo telefonino, lei riceve altre sette chiamate dai fissi e poi scappa e sparisce. Non rilascia interviste. Ha deciso di parlare solo a partire dal suo insediamento. Ora la sua preoccupazione principale è essere sicura che l'organizzazione Rai sulla guerra sia al meglio». Molto giusto e tattico il Lucy style, che impone rigore e una estrema praticità. Come nell'abbigliamento, che sicuramente da quando Lucia Annunziata varcherà da capo indiscusso i cancelli del cavallo, diverrà il trend del momento per l'universo femminile dell'azienda pubblica: tailleur maschili grigio scuro o beige e collana di perle. Unico vezzo molto femminile, si narra, i collant o le calze, velatissime e sexy. Nei corridoi di Saxa Rubra però si parla già di un certo malumore dei direttori dei Tg nei confronti di quelle che da loro vengono considerate come delle «intromissioni» della neo presidente. Lucy comunque sa il fatto suo e va avanti. Non anticipa nulla nemmeno sul nodo fondamentale della settimana e cioè la scelta sul direttore generale, che non dovrebbe tardare. Aumenta intanto il pressing politico di chi vorrebbe sostituire Agostino Saccà o almeno affiancargli due vicedirettori graditi ad An e Udc, che potrebbero essere Guido Paglia e Angela Buttiglione. Fra i concorrenti di Saccà brillano Mauro Masi, Mario Resca e Giancarlo Leone, anche se Tremonti fa il tifo per Francesco Mengozzi. Di sicuro non c'è nulla, soltanto che la Lucy e Saccà (anche ieri si sono sentiti) hanno in comune alcuni amici fra cui Claudio Velardi. D'altra parte però di amici la Lucy ne ha tanti (a viale Mazzini anche qualche nemico) e spesso li invita con grande successo (ha una cuoca italiana bravissima che tutti le invidiano) nel suo attico senza ascensore che ha ristrutturato al Ghetto, dove vive con la piccola Antonia e il marito, il giornalista americano Dan Williams. Fra gli intimi che spesso si ritrovano attorno al suo desco informale, Giovanna Melandri e il marito Marco Morielli, Marcello Sorgi e Anna Chimenti, Anna La Rosa, Carlo Rossella, Franco Tatò e Sonia Raule e Francesco Lo Sardo, dell'ufficio stampa di Pierferdinando Casini. Per un po' di tempo gli amici dovranno fare a meno dei suoi pranzi, perché la neo-presidente avrà altro da fare. A proposito di pranzi, il prossimo al quale è invitata (pare che il cuoco di Pera non abbia nulla da invidiare alla sua cuoca) si terrà domani alle 14 a Palazzo Giustinani con Pera e Casini e sarà il primo incontro ufficiale con Veneziani, Petroni, Rumi e Alberoni. Baldassarre la attende poi, con i fiori in mano, per un saluto informale a viale Mazzini.