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Veneziani: inviati di guerra prima di tutto

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Marcello Veneziani (nella foto) sta studiando da consigliere dal giorno della nomina dei presidenti di Camera e Senato, anche se ammette di avere qualche problema nella comprensione del bilancio aziendale. È vero? «Lo ammetto, sto studiando le carte dell'azienda molto attentamente, ma i conti non sono il mio forte...». Per quelli c'è il direttore generale. A proposito, sarà il primo problema da risolvere: lei è per la conferma o per il cambiamento? «Sarebbe scorretto parlarne ora, è una decisione che prenderemo insieme. Ci sarà un confronto in CdA e poi una votazione, ma non so se questo problema avrà la priorità assoluta....». Che cosa vuol dire? «Che prima di tutto ci occuperemo dell'emergenza. E l'emergenza è la guerra e come la Rai la affronterà: con quali mezzi, con quali e quante persone e in che modo. Credo che su questo tema Lucia Annunziata, in quanto ex direttore di un Tg e inviata di guerra, non avrà dubbi e potrà offrire il contributo più importante. Rispetto alle posizioni iniziali sulla guerra ci sono stati dei cambiamenti, quindi la Rai si dovrà adeguare, attrezzandosi diversamente». Con la presidente avete avuto già dei contatti progettuali? «Non proprio, ma ci siamo sentiti e l'impressione è decisamente positiva. Sono contento di questa soluzione, soprattutto perché la Annunziata non ha posto alcuna condizione prima di accettare l'incarico e non ha espresso alcun giudizio. Ha detto che si parlerà di tutto in Consiglio. Il confronto fra noi potrà essere anche duro a volte, ma sono sicuro che sarà fruttuoso e costruttivo». Lei però è stato il promotore del documento, firmato da tutti gli altri consiglieri, in cui invitavate Mieli e tornare sui suoi passi. «Sì, noi facevamo il tifo per lui e abbiamo fatto di tutto, anche se avremmo preferito parlare di quegli argomenti in Consiglio... Ma consideriamo rispettabilissimo il suo punto di vista. Mieli non ci ha risposto, o meglio, ha detto pubblicamente che non sarebbe tornato indietro. Io, a questo punto ho subito sperato nel mantenimento della formula del 4+1 e in un reintegro immediato. E così è stato». Una settimana da raccontare o da dimenticare questa appena trascorsa? «Va tutto benissimo, abbiamo iniziato quest'avventura con spirito libero e così vogliamo continuare. Come va, va: è un impegno di servizio pubblico, non ci arricchiremo di certo, ma ognuno di noi può, poi, tornare a fare il lavoro di sempre».

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