Riforma tv, respinte le pregiudiziali dell'Ulivo
Il ministro Gasparri: «È una tappa positiva, ma c'è ancora molto cammino da fare prima del traguardo»
La Camera ha respinto ieri le pregiudiziali presentate dall'Ulivo con 225 voti contro 243. La votazione è stata effettuata a scrutinio segreto. In aula il presidente Pier Ferdinando Casini ha detto che la legge Gasparri sul riassetto radiotelevisivo è «chiaramente» innovativa rispetto alle norme in vigore e quindi i tempi d'esame in assemblea non possono essere contingentati. A favore delle pregiudiziali presentate dall'Ulivo al disegno di legge Gasparri per la riforma del sistema radiotelevisivo ha parlato Antonio Soda (Ds). L'esponente della Quercia ha puntato il dito contro «un conflitto di interessi che mai come ora si manifesta in modo così grave e radicale» e ha attaccato il testo ora all'esame della Camera, definendolo «uguale a una memoria di Publitalia scritta nel 1988». Contro questo testo si è espresso anche il deputato della Margherita, Antonio Maccanico: «È un testo che non tiene conto del messaggio presidenziale e delle decisioni della Corte Costituzionale». «Nessun Paese al mondo - ha precisato - ha mai adottato provvedimenti del genere». Per il capogruppo Prc alla Camera, Franco Giordano, il disegno di legge Gasparri «non rispetta il pluralismo, nè lo garantisce». Contro le pregiudiziali di costituzionalità si è espresso invece il deputato di An, Alessio Butti, che ha sottolineato la compattezza della coalizione di governo. «Il progetto di legge Gasparri è finalizzato a promuovere il pluralismo» ha detto. Soddisfazione è stata espressa dal ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri: «La bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità dell'opposizione è una tappa positiva che consente di superare un altro scoglio e di avviare la discussione di merito» ha detto. «Mi auguro - ha continuato - che il disegno di legge possa proseguire il suo cammino con una discussione appassionata e un testo aperto a ulteriori miglioramenti e modifiche che possano riguardare il limite antitrust, gli incroci tra editoria e televisione e le procedure di nomina del vertice della Rai». Tuttavia il ministro ha ricordato che «c'è ancora molto cammino da fare con capacità di ascolto per le proposte sensate, ma con la convinzione che la maggioranza ha buone ragioni». «La legge - ha concluso Gasparri - va avanti con passo da alpino, lento ma sicuro. Non corre come i bersaglieri e non sta ferma come le guardie».