Pronta per l'aula la riforma del sistema radiotelevisivo

Il presidente della Trasporti e relatore del provvedimento, Paolo Romani, spiega che «il testo sarà lunedì in aula per la discussione generale». «I tempi della discussione in commissione si sono prolungati - spiega Romani - infatti ho detto che abbiamo impiegato 60 ore, un tempo mai dedicato nella precedente legislatura a provvedimenti altrettanto importanti, come ad esempio quello sulla par condicio, il conflitto d'interessi o la stessa Maccanico. In questi casi non sono state impiegate più di 20-25 ore». Insomma, secondo il presidente, «c'è stato un ostruzionismo strisciante dell'opposizione, che è andato avanti per tutti i lavori in commissione. La discussione in aula era stata fissata per il 17 marzo e i tempi saranno rispettati: lunedì inizia l'esame. Oggi ci sarà il voto per il mandato al relatore». Nelle commissioni riunite l'esame del testo unico della legge «è arrivato fino all'articolo 13, che non è stato votato», aggiunge Romani, ovvero quello che riguarda le norme antitrust. Sono stati esaminati quindi tutti gli articoli del primo capitolo che riguarda i principi generali, e include anche la parte sull'emittenza locale e i minori. In totale il testo unico dedicato al riassetto del sistema radiotelevisivo si compone di 26 articoli e cinque capitoli. Con l'articolo 13 iniziava il secondo capitolo su Tutela della concorrenza e del mercato, a cui si aggiungono i capitoli su Principi e criteri direttivi per l'emanazione del codice della radiotelevisione; Compiti del servizio pubblico generale radiotelevisivo e riforma della società Rai-Radiotelevisione italiana; Disposizioni transitorie e finali e abrogazioni. «Finchè si è trattato di discutere sui principi e sulla finalità della legge - garanzie per gli utenti, sistema radiotelevisivo regionale e locale, tutela dei minori - abbiamo riscontrato una positiva disponibilità al confronto, ma quando siamo entrati nel merito degli articoli riguardanti le posizioni dominanti nel sistema integrato delle comunicazioni, sui limiti di cumulo e sulla raccolta delle risorse, la maggioranza ha alzato un muro, ha blindato il provvedimento, ostinandosi ad una difesa ad oltranza degli interessi di Mediaset», sostiene Giorgio Pasetto, capogruppo della Margherita in commissione Cultura alla Camera. «Le dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti del centrosinistra in merito alla legge di riforma del sistema radiotelevisivo presentata dal ministro Gasparri sono assolutamente prive di fondamento». Lo affermano in una nota il vicepresidente dei deputati di An Italia Bucchino e il responsabile informazione del partito Alessio Butti.