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COMMISSIONE DI VIGILANZA

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Passano le norme sul pluralismo Petruccioli convoca il nuovo CdA

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Non aspetterà quindi che venga nominato il nuovo direttore generale. «Fino a questo momento - ha chiarito Petruccioli - non ho avuto nessun contatto nè con il presidente designato Paolo Mieli, nè con i consiglieri. Per la convocazione in Commissione di Vigilanza, in ogni modo, bisogna chiaramente aspettare che il nuovo Cda si sia insediato. Dopodichè però - ha aggiunto - non è necessario aspettare che venga nominato anche il direttore generale». E sulla questione del compenso di Mieli Petruccioli sostiene che è un problema di cui si occuoerà il Tesoro. A sottolinearlo è il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai Claudio Petruccioli, che precisa: «sono problemi che si pongono continuamente, anche nella pubblica amministrazione». Ieri la commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai ha approvato il documento di indirizzi sul pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo. Il documento è stato approvato all'unanimità. Prima di procedere alla votazione sull'intero documento sul pluralismo, poi approvato all'unanimità, i parlamentari della commissione di vigilanza hanno espresso, su richiesta dell'esponente della Margherita, Paolo Gentiloni, accolta dal presidente, Claudio Petruccioli, un voto sulle ultime tre righe della prima raccomandazione. «A tal fine - recita la frase sulla quale si è votato a parte - si invita la Rai a sperimentare anche nuovi formati di trasmissioni di approfondimento giornalistico, non necessariamente ancorati alla figura del conduttore unico». Questa frase, messa in discussione dal senatore Gentiloni, è stata però approvata a maggioranza. Di qui il successivo voto sull'intero documento. Quattro in tutto le raccomandazioni espresse dalla Commissione di vigilanza nei confronti della società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. Due in particolar modo sono importanti secondo Petruccioli: quella che invita ad evitare la presenza dei politici nei programmi di intrattenimento e quella che invita i dirigenti della Rai a non partecipare alle trasmissioni».

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