«Dare riconoscimenti ai docenti di sostegno»
Circa 77 mila i docenti di sostegno, con un incremento di 2.000 unità rispetto al 2001-2002. Questi i dati aggiornati sul rapporto tra disabili e istituzioni scolastiche diffusi ieri dal ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, nel corso del convegno «Insieme a scuola per cambiare il mondo», organizzato dalla Cisl a Milano. Il rapporto docenti-alunni disabili, ha quindi sottolineato il ministro, è pari a un docente di sostegno per 1,8 alunni. La Moratti ha assicurato che l'integrazione e l'inclusione sociale per il governo sono sempre più «un dovere, per il disabile e la sua famiglia un diritto e per la scuola tutta un'opportunità, una ricchezza». Il ministro ha quindi sottolineato la necessità di riconoscimenti professionali nel nuovo contratto della scuola per gli insegnanti di sostegno. Proprio nel contratto, al momento in fase di stallo, ci potrebbe essere una novità interessante in arrivo per effetto del recente contratto sottoscritto dal comparto dei ministeriali: è infatti legata al calcolo dell'indennità integrativa che, se applicato anche ai docenti, potrebbe determinare al momento della pensione una buonuscita più alta. Fino a 12 milioni di vecchie lire in più con 35 anni di servizio. Il recente contratto sottoscritto per i ministeriali contiene una novità che, con tutta probabilità, potrebbe essere trasferita anche nel comparto scuola: il conglobamento dell'indennità integrativa speciale nello stipendio; una voce tecnica che significa unificazione in una sola voce di due elementi retributivi (lo stipendio vero e proprio e la vecchia scala mobile dei dipendenti pubblici), tenuti finora separati. Intanto, la rivista «Tuttoscuola» rivela che il part-time non piace agli insegnanti: l'anno scorso se ne sono avvalsi poco più di 12 mila professori, l'equivalente di 17 docenti ogni mille. Comunque, entro il 15 marzo prossimo, come è prassi ogni anno, scade il termine per la presentazione della richiesta di passare a orario part-time per i docenti statali. È una possibilità che viene offerta ogni anno a oltre 730 mila insegnanti di ruolo, ma che viene utilizzata da un numero ridottissimo di persone. Per quanto riguarda lo sciopero proclamato per il 24 marzo, il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, ha ieri ribadito che «è uno sciopero giusto perché i contratti vanno rinnovati, tanto più se ai sindacati erano state date delle assicurazioni».