Maggioranza e opposizione di nuovo a confronto sul conflitto di interessi
Da domani infatti l'aula della Camera sarà chiamata ad esaminare la legge votata nel febbraio dello scorso anno, modificata poi dal Senato nell'estate successiva e quindi approdata nuovamente a Montecitorio. Ma la «navetta» non finirà qui. Il testo dovrà infatti tornare a palazzo Madama, perché la commissione Affari costituzionali ha approvato un'ulteriore modifica per risolvere un problema di copertura finanziaria. E non è escluso che in aula possa approdare anche un altro emendamento di esponenti della maggioranza già ribattezzato «salva Milan», vale a dire una norma che consentirebbe di mantenere le presidenze onorarie e quindi garantirebbe la possibilità al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di restare il numero uno della società rossonera, anche senza avere formalmente incarichi operativi vietati dalla nuova disciplina. Di sicuro l'opposizione non intende ammainare le sue bandiere e cercherà fino all'ultimo di far passare i suoi emendamenti per modificare il testo fin qui elaborato. La maggioranza tuttavia intende marciare spedita, anche perchè Berlusconi vorrebbe portare a casa l'approvazione definitiva del provvedimento al Senato prima delle elezioni amministrative. Intanto, l'associazione «Articolo 21», per bocca del presidente Federico Orlando e del portavoce Giuseppe Giulietti, chiede che nella discussione sulla legge relativa al conflitto di interessi e sul disegno di legge Gasparri occorra una battaglia del centrosinistra come avvenne in occasione dell'esame della legge Cirami. «La campagna di "aggressione preventiva" messa in atto contro Paolo Mieli - affermano - per impedire il ritorno in video di due grandi professionisti quali Enzo Biagi e Michele Santoro, la dice lunga sulle intenzioni future della Casa delle Libertà. Quanto sta accadendo conferma che non c'è e non ci potrà essere nesso alcuno tra le nomine alla Rai, il conflitto di interesse e la legge Gasparri». «Tutte le vicende di questi giorni hanno reso ancora più evidente quanto l'anomalia del conflitto di interesse possa essere esiziale per le stesse Istituzioni - continuano -. Per queste ragioni è ormai indispensabile una riunione congiunta di tutti i gruppi dell'opposizione per concordare, sul conflitto di interesse e sulla legge Gasparri una posizione comune analoga a quella che fu decisa per la legge Cirami».