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«L'Udc dovrebbe alzare la voce»

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In una coalizione non contano solo i numeri, ma anche la qualità delle proposte politiche e il modo di sentire degli elettori». Il senatore Mauro Cutrufo dell'Udc, questore del Senato e dirigente elettorale, replica ad Alemanno e Storace, che rivendicano un ruolo più incisivo di An al governo. «Ma che cosa vogliono gli elettori della Cdl? - si chiede Cutrufo -. Vogliono un governo più di destra o più decisionismo, più federalismo, riforme, stabilità, equilibrio e ripresa economica grazie ad un esecutivo che finalmente si concentri sui temi importanti della politica italiana e internazionale?». Ed ecco la sua risposta: «Credo che questa sia la chiave di lettura più logica dell'Udc, numericamente molto presente nel Paese, un partito al quale tanti elettori guardano con la speranza di consolidare una tradizione della CdL di equilibrio e riformismo al passo con le reali esigenze della società contemporanea». Quali, ad esempio? «È necessaria una legge per controllare l'immigrazione, così come è necessario dare più potere al presidente del Consiglio e creare un equilibrio fra l'assemblea e l'esecutivo. Al riguardo l'Udc preferirebbe un sistema elettorale proporzionale di tradizione tedesca». E le cene ad Arcore criticate da An? «Non stiamo a guardare che cosa fa il presidente del Consiglio il lunedì sera. Diverso il discorso se queste cene dovessero avere conseguenze sulle scelte del governo. Ma in un Paese democratico le decisioni si prendono nelle sedi istituzionali, al Parlamento, a Palazzo Chigi, nelle Commissioni». Quali sono i rapporti fra Udc, Lega e Forza Italia? «Sono buoni all'interno di una coalizione che insieme abbiamo costruito, ma anche competitivi. È ovvio che ogni forza desidera che le proprie proposte siano messe all'ordine del giorno». E i vostri programmi elettorali? «Trovare candidature forti con un programma condiviso allo scopo di evitare errori, come veder cadere le giunte dopo soli due anni di governo». St. Mor.

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