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«Fermare sul nascere questi episodi di razzismo»

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Soddisfazione per la presa di posizione delle forze politiche della maggioranza e dell'opposizione

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Leone Paserman,presidente della comunità ebraica di Roma, ha appreso la notizia a Bruxelles.E commenta: «Sono stato fortemente turbato e colpito da questo ennesimo atto antisemita.Sono d'accordo con Paolo Mieli, si tratta di un brutto inizio». Secondo Paserman «per il momento sembra che siamo di fronte ad atti razzisti con chiara matrice di estrema destra, quindi sembra si possa rientrare ancora una volta nell'antisemitismo "classico".Tuttavia temo che queste scritte non restino un episodio isolato e possano dar vita ad altri vandalismi e oltraggi,e dar inizio ad una lunga serie». «Personalmente - aggiunge - esprimo tutta la mia solidarietà a Paolo Mieli, a mio avviso uno dei più eccellenti giornalisti nell'attuale panorama della stampa italiana e persona dalle enormi capacità professionali. E - conclude - nello stesso tempo,oltre a condannare le scritte neonaziste, sollecito una forte reazione da parte di tutti, cittadini ed istituzioni, per evitare che simili episodi possano prender piede e moltiplicarsi». Il responsabile delle relazioni esterne della comunità ebraica, Riccardo Pacifici, ci dice: «Le scritte di Milano evidenziano una serie di atteggiamenti xenofobi e razzisti nei confronti degli ebrei che non si sono mai del tutto interrotti. Va aggiunto però che Mieli non è stato preso di mira solo per il suo essere ebreo, ma pure, a mio giudizio, per i suoi editoriali,per le posizioni assunte nei suoi articoli, sempre contrari ad ogni forma di xenofobia e razzismo». Pacifici è soddisfatto della reazione delle istituzioni italiane. «Voglio ringraziare le forze politiche e sindacali, il governo e l'opposizione,- dice - per aver reagito con fermezza. La difesa di qualsiasi appartenenza etnica e religiosa fatta dalle forze politiche del nostro paese ha dimostrato come oggi l'Italia sia davvero un paese democratico e rispettoso delle diversità». Infine il il rabbino Cesare Moscati, giudice del Tribunale rabbinico di Roma: «Speriamo si tratti di un fatto singolo. Questo atto per il momento ha dimostrato come l'antisemitismo sia ancora vivo e presente fra di noi. Ci ha rincuorato moltissimo la splendida reazione di solidarietà da parte dei rappresentanti politici italiani. Adesso speriamo che tutti tengano maggiormente presente come esiste un antisemitismo sempre nascosto che può venir fuori in qualsiasi momento e d'improvviso e che - esso debba essere trattato proprio come un serpente, non limitandosi a tagliarne la coda ,ma strappandone la testa».

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