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Al neo-presidente del servizio pubblico la solidarietà di tutto il mondo politico per il vile gesto

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Solidarietà all'ex direttore del Corriere della sera e della Stampa (che si è limitato a dire: è un pessimo segnale) viene dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e dal presidente del Senato Marcello Pera, secondo il quale «le scritte antisemite contro Paolo Mieli sono un gesto infame compiuto da infami individui che alimentano i più turpi sentimenti contro una persona che merita profondo rispetto, contro coloro che professano religione ebraica, contro tutti i democratici». Solidarietà pienamente condivisa anche dal vicepresidente del Consiglio e leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini. «La condanna e la riprovazione di fronte a certe infamie sono doverose ma insufficienti», spiega Fini che aggiunge: «Nei confronti degli autori di queste scritte il sentimento che accomuna gli italiani non può che essere che quello del disprezzo». E Palazzo Chigi, tramite il portavoce del presidente del Consiglio Paolo Bonaiuti, manifesta «piena solidarietà a Mieli e alla comunità ebraica italiana per le ignobili e intollerabili scritte sui muri della Rai di Milano». Solidarietà a Mieli giunge anche dal ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri. Nella Cdl la vicenda è condannata dal capogruppo della Lega alla Camera Alessandro Cè, per il quale «purtroppo di imbecilli è pieno il mondo», e dal portavoce di Forza Italia Sandro Bondi. «Le pulsioni antisemite - spiega - anche se unite alla stupidità e alla volgarità, non sono meno gravi e preoccupanti, perchè esprimono un retroterra culturale che, proprio perchè sordido e spregevole, va estirpato e combattuto con le armi dell'educazione e attraverso la vigilanza politica». E mentre il governatore della Lombardia Roberto Formigoni parla di un «gesto miserabile che merita una netta condanna da parte di tutti» e il collega del Lazio Francesco Storace chiama le scritte «un atto di imbecillità infantile», il viceministro di An Adolfo Urso definisce l'antisemitismo «una barbarie», ed il presidente dei senatori di Fi Renato Schifani sottolinea: «si tratta di azioni da condannare duramente, assolutamente inaccettabili per chi, come noi, crede nella democrazia, nella libertà e nel rispetto della dignità della persona». La condanna per le scritte antisemite giunge forte anche dal centrosinistra. Di «atto vigliacco e infame che indica soltanto la miseria morale e umana di chi lo ha compiuto» parla il segretario Ds Piero Fassino, mentre il portavoce del 'correntonè Vincenzo Vita sottolinea: «è un gravissimo atto da condannare senza remore, che segnala un pessimo clima». Sullo stesso registro il capogruppo della Margherita a Montecitorio Pierluigi Castagnetti: «Le intimidazioni e gli insulti razzisti comparsi a Milano contro il presidente designato della Rai sono semplicemente vergognosi e non possono che provocare indignazione in tutti gli italiani», mentre Enrico Boselli dello Sdi parla di «un atto odioso che tutti pensavamo appartenesse a un passato lontano». E mentre i Verdi Paolo Cento e Loredana De Petris annunciano sui fatti di Mila no una interrogazione al ministro dell'Interno, il Prc bolla come «inquietante» lo «sfregio» a Mieli. Dal canto suo, il segretario dell'Udeur Clemente Mastella osserva: «Queste scritte sono evidentemente il segno preoccupante di un pensiero stupido, duro a morire», e a Mieli manifesta solidarietà il sindaco di Roma Walter Veltroni.

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