parla il tecnico
"Soddisfatto degli azzurri"
«Le barriere cadono. Può accadere. Io resto soddisfatto della performance azzurra». Con queste parole, il CT della Nazionale di salto ostacoli Duccio Bartalucci, ha commentato lo stato di forma della squadra italiana, dopo la sfida di ieri, targata «Nations Cup». «Luca Marziani ha messo in scena due buoni percorsi, il secondo più fluido. Molto bene Lucia Vizzini che, purtroppo, non è tornata in campo per la seconda manche a causa di un lieve infortunio del suo cavallo (Loro Piana Filou de Muze, ndr). Sono sicuro che con lei nel secondo giro avremmo mantenuto la terza posizione. Detto questo, sono soddisfatto della reazione tecnico-caratteriale di Lorenzo De Luca, che è stato capace di realizzare un ottimo percorso netto dopo le 8 penalità accumulate in prima manche. Riccardo Pisani ha vissuto la sua prima volta in Nazionale a Roma con positività e razionalità. Ora si pensa al circuito FEI Nations Cup. Sono sicuramente dentro Marziani e Pisani. Devo rinunciare allo stallone della Vizzini, ma voglio valutare il suo secondo cavallo che è qui in gara a Roma». Reazione zen alla non vittoria per Luca Marziani: «Tokyo è un’estensione di me stesso. È un cavallo eccezionale e resta il miglior compagno di gara che io abbia mai avuto. Lo sport è questo: si vince e si perde; a volte si ottengono ottimi risultati, a volte no. Quello che conta per un cavaliere è conservare il rapporto di fiducia con il proprio cavallo e oggi Tokyo ha dimostrato, per l’ennesima volta, di essere dalla mia parte. La stagione è lunga e, personalmente, guardo avanti verso gli obiettivi di squadra». Anche Lorenzo De Luca è soddisfatto del suo cavallo di punta Ensor de Litrange: «I due errori nel primo giro mi hanno colto un po' di sorpresa. Poi, in seconda manche, ho ritrovato l’Ensor di sempre. Ha reagito e l’ho sentito più in forma. Esco, quindi, positivamente da questa Coppa delle Nazioni, pensando soprattutto a questa ottima ripresa del mio cavallo». Riccardo Pisani commenta così la prestazione di Chaclot: «Si è dimostrato all’altezza di un giro impegnativo, con altezze importanti e richieste tecniche che puntavano sul ritmo e sull’agilità. Non ho patito il mio esordio in Coppa a Roma solo perché ho sotto la mia sella un cavallo affidabile».