storia
Piazza di Siena compie 90 anni
Novant’anni fa il «Concorso Ippico Ufficiale d’Italia», arrivato alla sua quarta edizione, conobbe la sede di Piazza di Siena, dopo essere stato precedentemente ospitato presso l’Ippodromo di Villa Glori (1926 e 1927) e presso l’Ippodromo Parioli (1928). Un anniversario che non coincide con il computo delle edizioni, dal momento che il concorso fu interrotto dal 1941 al 1946, per riprendere vita dopo la chiusura di una delle più tristi pagine della storia mondiale. Nelle sue 87 edizioni, lo CSIO di Roma, a novant’anni dal suo esordio a Piazza di Siena, segna con ventinove vittorie il primato italiano in Coppa delle Nazioni e attesta, con il trionfo azzurro 2017 e 2018, un dato di fatto: dopo trentadue anni di assenza sul podio, la forza equestre italiana smette di essere storia e torna ad essere attualità. Alle spalle del dominio azzurro si posizionano le diciannove vittorie della Francia, le undici della Gran Bretagna e le dieci della Germania. Anche il Gran Premio, gara clou individuale, vive un momento di ossigeno azzurro grazie alla vittoria 2018 di Lorenzo De Luca su Halifax vh Kluizebos, a distanza di 24 anni dal quella ottenuta per l’Italia da Arnaldo Bologni e May Day (nel 1994). E in cima all’Albo d’Oro c’è ancora l’Italia, con 23 vittorie. Seguono: la Francia con 20, la Germania con 10 e la Gran Bretagna con 6. Recordman nel Gran Premio Roma , il colonnello Piero d’Inzeo che si è aggiudicato la prova ben sette volte con sei differenti cavalli. Nella sua storia, il Gran Premio Roma è stato vinto soltanto da sei amazzoni: le americane Anne Kursinski nel 1983, Margie Goldstein-Engle nel 1997 e Chiara Bronfman nel 2002, l’australiana Vicky Roycroft con Apache nel 1987, la tedesca Helena Weinberg con Just Malone nel 1988 e la francese Eugenie Angot in sella a Cigale du Tallis nel 2004. Nessuna traccia, finora, di firme azzurre rosa. Spetta quindi a Lucia Le Jeune Vizzini e a Giulia Martinengo Marquet, uniche atlete italiane convocate in campo, l’onore di siglare un successo inedito in questa competizione. «Il fatto che le vittorie rosa siano così poche si traduce in una questione numerica - ha commentato il CT della Nazionale italiana Duccio Bartalucci - perché è molto bassa la percentuale di amazzoni ad alti livelli, in Italia e nel mondo. Detto ciò, mi auguro che le nostre atlete facciano cadere questa statistica e, soprattutto, interrompano l’assenza di una firma rosa italiana nella storia del Gran Premio Roma». Bartalucci non si è mai perso un’edizione di Piazza di Siena. È stato un giovane spettatore, un alfiere, un atleta, sport director, coordinatore del salto ostacoli e, infine, più volte, più volte Selezionatore. «Ho vissuto Piazza di Siena a 360 gradi, l’ho vista adeguarsi alle necessità sportive del momento, senza mai perdere la sua memoria. Vivere la storia di un evento è una premessa per considerarlo una parte della tua vita».