“Così faccio saltare meglio i cavalli”
Il course designer Uliano Vezzani spiega la cura dei dettagli: "Erba perfetta e studio degli ostacoli in bianco e nero come li vedono loro"
“Realizzare percorsi nel pieno rispetto fisico e psicologicodei cavalli”. Questa la filosofia di Uliano Vezzani, course designer apprezzato in tutto il mondo e richiamato nelle arene più prestigiose del salto ostacoli di vertice. E' lui, il “regista” del concorso ippico capitolino. Diciotto le edizioni siglate. “Piazza di Siena - dichiara Vezzani - è nel mio cuore, è il nostro concorso ufficiale, è l'immagine dell'Italia nel mondo equestre. E' la storia che va avanti portando sotto braccio l'evoluzione dell'equitazione, mettendo in luce, generazione dopo generazione, i migliori atleti umani ed equini”. Centosessantanove cavalli e ottantadue atleti provenienti da quattordici nazioni affronteranno, dunque, i suoi percorsi “CSIO 5*”. Dall'ovale al Galoppatoio di Villa Borghese, dalla gestione dei due campi gara alla cura dei due campi prova, per passare alla scelta degli ostacoli, ai disegni dei percorsi, tutto passa per la sua firma. Con lui, uno staff di trenta persone. “Il primo giorno è di prova - spiega - quindi metto percorsi che consentono ai cavalli di familiarizzare con il campo. E li osservo. Studio lo stato di forma generale per aggiustare il tiro rispetto all'idea preliminare che ho in testa. I cavalli non possono parlare, ma, a loro modo, comunicano mentre affrontano il percorso. Basta osservarli. E' mio dovere assicurare una competizione adeguata al livello dei partecipanti, per questo non dimentico mai di dialogare con i cavalieri e le amazzoni. Ma se i cavalli potessero parlare, dialogherei con loro”. Pur trattandosi di percorsi che arrivano a misurare 1 metro e 60 di altezza, vale anche in questo settore il “c'è modo e modo”. “Ho cominciato a lavorare come direttore di campo tenendo sempre presente il principio dell'umiltà, della comunicazione e della massima comprensione verso un soggetto muto, che è il cavallo. Per questo motivo, per anni, ho fotografato i salti in bianco e nero per vederli esattamente come i cavalli; mettermi nei loro panni; adeguarmi alla loro percezione, che non è a colori, bensì influenzata dal materiale, dal disegno e dalla dimensione degli ostacoli”. Vezzani, noto nel panorama internazionale come “Master” (“Il maestro”), segna in agenda, quest'anno, ben 44 concorsi ippici in giro per il mondo. La sua abile regia lo ha portato in 34 paesi del globo. Un successo che lui attribuisce al dietro le quinte al “quel che non si vede: il team. Dei concorsi che faccio - ha spiegato - apprezzo la mentalità che mira all'aggregazione di tutti gli addetti, con l'unico fine di tirare fuori il massimo e migliorarsi anno dopo anno. Oggi Piazza di Siena vanta un team rodato e unito come una famiglia. Per questo ringrazio il presidente FISE Marco di Paola, il presidente CONI Giovanni Malagò e l'event director di Piazza di Siena Diego Nepi. Sono riusciti a catalizzare le professionalità in una direzione comune, per dare vita a un evento straordinario”. Lo CSIO di Roma Piazza di Siena - Master Fratelli D'Inzeo raggiunge quest'anno l'87ma edizione. E anche quest'anno l'ovale è in erba. Vezzani assicura: “Le piogge di questi giorni a Roma non hanno minimamente compromesso il manto erboso dell'ovale di Piazza di Siena. L'erba, posata un anno e mezzo fa, si è ben consolidata e dunque ci sono tutti i presupposti per la sicurezza dei cavalli e dei cavalieri e il pubblico potrà assistere a gare spettacolari”. Per Vezzani, emiliano, classe '57, nativo di Correggio, un tempo atleta (montò per un periodo della sua vita i cavalli del maestro Luciano Pavarotti), quello con il concorso capitolino è un legame speciale: “Tutto è cominciato qui, sognando e imparando un lavoro che amo”. Cavaliere per oltre venti anni, primo concorso ippico a undici, ha abbandonato la sella senza tradire il campo ostacoli, sigillando la sua “fedeltà equestre” con una missione: mettere alla prova i cavalli di tutto il mondo, a ogni livello, senza mai compromettere la loro voglia di andare in gara. “Il cavallo - dichiara il course designer - deve uscire sereno dal campo gara e deve avere ancora la voglia di saltare”.