
Prodi non chiede scusa e fa pure la vittima. Da Formigli tirare i capelli si può

Nel salotto di Corrado Formigli è permesso tirare i capelli e Romano Prodi, che allergico alla domanda posta da Lavinia Orefici ha allungato le mani fino alla ciocca della giornalista, si definisce una "voce libera". È questo il mondo al contrario emerso nel corso della puntata di ieri di Piazzapulita, il talk-show di La7. Il Professore è tornato sul caso di cui è stato protagonista e, oltre a non confermare le scuse all'inviata aggredita, ha anche iniziato a fare la vittima, lamentando un'attenzione morbosa nei suoi confronti da esponenti e testate giornalistiche di differente opinione politica. "La seconda domanda non posso non fargliela, lei lo sa Professore", ha detto il conduttore scusandosi e lasciando intuire di voler affrontare la questione della sgarbata replica del fondatore de L'Ulivo all'inviata di Quarta Repubblica. "Non voglio fare la moviola. Lei crede di essere stato vittima di una trappola, di aver sbagliato e soprattutto si aspettava così tanto rumore?", ha finalmente chiesto Formigli. "Perché lei crede che quella mossa sia stata aggressiva? Che abbia intimidito?", ha domandato Prodi con un sorriso beffardo.

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Poi il Professore ha servito il ribaltamento dei fatti. "Trappola o non trappola, non è una novità. Da anni i giornali di destra mi colpiscono e non capisco poi perché", ha lamentato, spostando il focus dalle sue responsabilità (documentate da video che non lasciano spazio all'interpretazione) a un presunto attacco ai suoi danni. A quel punto è arrivato l'assist di Formigli: "Anche la Meloni però". Prodi ha mostrato i muscoli e ha predicato la stessa libertà che non ha concesso a Orefici: "Qual è il punto? È che alla fine io sono una voce libera, dico quello che penso e questo viene sopportato male. Basta un piccolo incidente per fare un affare di stato". Formigli è andato di nuovo in aiuto del Professore. "Comunque lei si è scusato no?", ha domandato al suo interlocutore. L'ex premier ha preso tempo e poi ha scandito un "Boh... scusato... Voglio dire: uno si scusa di una malefatta, ma di una cosa così piccola... Uno dice 'vabbè pazienza', niente di più".
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