
Ore 14, Bruzzone e quell'analogia tra Samson e Turetta: "Specchio dei loro fallimenti"

Ilaria Sula e Giulia Cecchettin, due ragazze uccise da chi diceva di amarle. Un filo rosso collega Mark Samson, che ha confessato l'omicidio della studentessa messa dentro una valigia e gettata in un dirupo vicino Roma, e Filippo Turetta condannato all'ergastolo per l'uccisione della ex fidanzata. Se ne parla nel corso della puntata di martedì 8 aprile di Ore 14, il programma condotto da Milo Infante su Rai2. La criminologa Roberta Bruzzone commenta le ultime evidenze investigative, dalle quali emerge che il ragazzo di origini filippine dopo aver ammazzato la ragazza è andato a mangiare una piadina con un'amica di lei, parlando del più e del meno come se non fosse successo nulla. "Dal punto di vista psicologico per lui è una giornata qualunque, salvo che si è trovato nell'ingombrante situazione di dover gestire un cadavere e doversene liberare", osserva Bruzzone.

"Ho aiutato mio figlio a pulire il sangue". La madre di Samson confessa tutto
Il punto è che "non c'è una risposta sul piano emotivo", e dopo l'omicidio Samson "non ha neanche bisogno di tranquillizzarsi, come si dice in gergo compensare la condizione che ha appena affrontato, perché non prova niente - continua la criminologa - questi sono ragazzi che hanno completamente spenta l'area dell'empatia, sono incapaci di percepire la gravità di quello che hanno fatto sul piano psicologico, anche ne sono ben consapevoli sul piano di realtà, tant'è vero che lui si adopera in tutti i modi per scansare le conseguenze di quest'azione". Per esempio il giovane "si libera del corpo anche in maniera abbastanza articolata, mette in scena tutta una serie di condotte attribuibili a Ilaria per cercare di accreditare l'ipotesi che si fosse allontanata volontariamente, quindi è molto scaltro su questo profilo".

Ilaria Sula, il gip: "Dopo il delitto Mark è andato a mangiare una piadina"
Nel corso della trasmissione ci si interroga anche sul movente profondo di un delitto agghiacciante come quello di Roma. "Dalla scorta di quello che abbiamo appreso è che sostanzialmente lei non volesse più stare con lui", spiega Bruzzone. Il conduttore, Milo Infante, osserva che nell'interrogatorio al Gip il 23enne ha detto di sentirsi "infastidito" dal fatto che Ilaria gli chiedesse conto degli esami all'università.
Questa è "è un'altra area critica di fallimento", commenta Bruzzone, "lei probabilmente voleva metterlo davanti alle sue bugie, perché lui viene descritto da tutti come un ragazzo molto manipolativo, molto torbido sotto il profilo delle comunicazioni, quindi probabilmente lei diventa il suo specchio". Una superficie riflettente che restituisce"un'idea di sé fallimentare, inadeguata". "Chi ci ricorda?", afferma Infante e la risposta non può che essere: Turetta.
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