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Incorvaia replica a Sarcina dopo la denuncia: "Sfruttarla? Amo mia figlia"

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Sembrerebbe ripartita la battaglia legale e mediatica tra Francesco Sarcina e Clizia Incorvaia. Che tra i due ex coniugi il clima fosse teso, soprattutto per la gestione della figlia che hanno in comune, era chiaro da tempo, ma a riaccendere i riflettori sulla questione è emersa nei giorni scorsi la notizia di un documento in cui l'artista lamenterebbe la sovraesposizione della piccola Nina. Al centro della vicenda, come riporta Repubblica, ci sarebbe uno scambio di messaggi tra Sarcina e la ex moglie in cui lei direbbe di riuscire ad assicurare la copertura di tutte le spese proprio grazie al suo lavoro di influencer. Vi sarebbe dunque, secondo Sarcina, una "ammissione che l’immagine della bambina viene utilizzata anche al fine di trarne un profitto economico, senza alcuna autorizzazione e controllo" da parte del padre. Motivo, questo, per cui sarebbe scattata anche una denuncia. 

 

 

E mentre la notizia rimbalza da un sito all'altro facendo molto rumore, è arrivata in rete la replica della showgirl. Alle accuse mosse dall'ex marito, Incorvaia ha risposto con un lungo post, nel quale ha cercato di ridimensionare la vicenda e di spiegare le sue ragioni: "Sono una persona che ama profondamente sua figlia. E so che, nonostante la fine di un matrimonio, lei è una bambina meravigliosa, serena, risolta, felice. Condividere piccoli momenti della nostra quotidianità, sempre in modo rispettoso, non vuol dire esporla o sfruttarla, ma raccontare una realtà familiare autentica, come tante altre madri fanno ogni giorno, anche fuori dai social", ha scritto. "Ho sempre fatto in modo che la sua presenza online fosse misurata, rispettosa e mai forzata, consapevole che oggi essere genitori significa anche proteggere l'identità digitale dei propri figli. È una forma di amore silenziosa, ma fondamentale", ha aggiunto. Poi la frecciata al cantante: "Provo un senso di vergogna davanti a chi, pur di colpire l'altro genitore, non riflette sul danno che potrà provocare a un figlio che un giorno leggerà tutto questo". 

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