
Quarta Repubblica, Prodi e “il regime al contrario”. Porro: “Le femministe oggi non urlano”

Nicola Porro non poteva non partire dal caso, mediatico e politico, di Romano Prodi. "Vedete, una delle cose più complicate, ma è l'unica cosa che poi i giornalisti devono fare, è fare delle domande ai politici o alle persone che cercano di intervistare, è il nostro mestiere", ha detto per esordire il conduttore di Quarta Repubblica. Il riferimento è, ovviamente, al fatto che l'ex premier, alla domanda della giornalista del talk-show di Rete 4 sul Manifesto di Ventotene, ha reagito con una risposta aggressiva e tirandole una ciocca di capelli. "I giornalisti non si fanno dettare le proprie domande da nessuno, non c'è un regime che dice quali domande sono giuste e quali sono sbagliate, eppure sembra di stare in un regime al contrario": è stato il primo commento del giornalista.

Prodi e il "capelli-gate", Porro inchioda i progressisti: "E se fosse stato di destra?"
"La nostra giornalista si rivolge a Romano Prodi per fargli la domanda che si deve fare all'ex Presidente della Commissione Europea, l'europeista di sinistra, cattolico e di sinistra a cui si chiede cosa pensa di un passaggio di Ventotene", ha riassunto Porro. Il tema, ha spiegato il conduttore, non è tanto la replica sgarbata, ma il fatto che l'ex premier si sia permesso di tirare i capelli alla giornalista. Le femministe, ha proseguito Porro, "oggi non urlano". "Potremmo anche passarla come un gesto paterno, un gesto di rimbrotto del professore famoso e un po' arrabbiato, possiamo anche passare questo, però siamo costretti a non passarci sopra perché l'ex Presidente della Commissione Europea, l'ex Presidente del Consiglio per due volte, l'ex Ministro dell'Industria, l'ex Presidente dell'Iri, cioè della grande società pubblica per sette anni, ha detto che noi abbiamo detto una falsità", ha tuonato Porro.
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