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Otto e mezzo, “scetticismo e disfattismo”. Lerner provoca, Cacciari risponde e poi spiana Serra

Salvatore Martelli
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“Il disfattismo alla Cacciari funziona molto bene in televisione”, “Sono più europeista di te”: duro botta e risposta tra Massimo Cacciari e Gad Lerner. I due infatti si sono scontrati sulla guerra in Ucraina e non se le sono mandate a dire. Ospiti di Lilli Gruber e del suo Otto e mezzo su La7, Cacciari e Lerner si sono trovati su due versanti opposti e non si sono risparmiati nonostante il legame di amicizia che li lega. “Versailles è stata una pace giusta? Ma quali sono le paci giuste? La guerra è sempre la prosecuzione del crimine, non è la punizione del crimine” esordisce il filosofo. Il giornalista de Il Fatto Quotidiano non si tiene fin da subito: “Il disfattismo alla Cacciari funziona molto bene in televisione, ma qui dobbiamo chiederci se c'è una battaglia politica che vale la pena di tentare, ok Cacciari? Lei ha fatto il parlamentare, ha fatto il militante, oltre che il filosofo”. 

 

 

I toni si accendono: “Ma lei chi? Ma lei chi, Gad? Con chi ce l'hai?”. La risposta è quanto mai pronta: “Con il tuo scetticismo”. Il filosofo veneziano contrattacca: “Sto dicendo che bisogna ragionare in termini realistici. Sono più europeista di te, lo sai benissimo. Non vado a cantare di notte per le strade per farmi coraggio. E prima di tutto una diagnosi realistica: sapere che Ursula von der Leyen c’entra con l'Europa di Spinelli ancora meno di Giorgia Meloni”.  La boutade tra i due va avanti: “Si parte dalle giuste critiche e poi da lì cerchi di ricostruire un disegno, una strategia europea sulla base di una diagnosi realistica – sottolinea Cacciari – non a dire ‘che bravi’ alla manifestazione di Serra, a sventolare bandiere a cavolo una contraria all'altra”. Lerner lo interrompe: “Beh, il fatto che ci fosse una sensibilità per cui, senza un partito politico organizzato alle spalle, si sia riempita quella piazza secondo me è un segnale”. Cacciari spiazza tutto lo studio: “I nazionalisti italiani con quelle piazze hanno vinto le elezioni. E abbiamo gli ex-amici, gli ex-camerati al governo”.

 

 

“Ma l'alternativa qual è?” chiede Gruber. “Ma dai che l'ho detto mille volte qual è l'alternativa! Anche Spinelli aveva le idee. C'è un capitolo di questo manifesto, molto realista, perché Spinelli era un vero realista, che dice che con le forze politiche che ci sono, con questi comunisti, con questi socialisti, con questi liberali, queste idee al momento sono irrealizzabili”.  Lerner lo segue: “Sì, però i passi avanti si sono fatti – tenta una difesa – 80 anni di pace che ne abbiamo avuto. È stato creato un Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è stato creato un diritto internazionale, una convenzione di Ginevra”. Cacciari è incontenibile e chiude la contesa prima di ridare la parola alla padrona di casa: “Diritto internazionale? Ma dove lo vedi il diritto internazionale? Se la guerra fredda non è diventata guerra calda in Europa non si deve a quelle strutture lì”.

 

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