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Quarto Grado, “sdegno e incredulità”. Nuzzi su Garlasco: gli errori madornali dell'inchiesta

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La riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco, con i fari puntati su Andrea Sempio, è al centro della puntata del 14 marzo di Quarto Grado, il programma tv condotto da Gianluigi Nuzzi. Il giornalista è pesante nel ricordare tutto ciò che è stato sbagliato nel corso degli anni sull’omicidio di Chiara Poggi, per la cui morte è stato condannato Alberto Stasi: “Chi ha ucciso Chiara aveva lasciato le impronte di cinque polpastrelli sulla spalla sinistra del pigiama rosa a righe bianche della povera Chiara. Era una firma. Bisognava prendere le impronte dattiloscopiche di questi cinque polpastrelli e capire chi era l'assassino. E invece il corpo è stato voltato, la maglietta rosa è finita intrisa di sangue e quella firma è stata cancellata per sempre”. 

 

 

“Io - tuona Nuzzi - trattengo lo sdegno, l'incredulità rispetto ai tanti, troppi errori che in questa inchiesta sono stati fatti. E dall'altra parte mi interrogo, ma più che io sapete, si sta interrogando a Pavia il procuratore capo Fabio Napoleone. Si sta interrogando con gli inquirenti per capire se questi errori sono frutto di qualcuno che ha amato troppo la sua tesi e si cerca di capire perché tre relazioni di altrettanti genetisti, del dottor Pasquale Linarello nel 2016, di un professore tedesco nel 2022, del dottor Carlo Previderé, andavano in una direzione e di queste tre relazioni è stata fatta coriandoli”.

 

 

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