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Marco Rizzo ridicolizza Roberto Salis: "Dove l'hanno pescato?", il post surreale sulle armi

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La volontà di Donald Trump di porre fine alla guerra in Ucraina, lo scontro con Zelensky e il dialogo con Putin, l'inconsistenza della politica estera dell'Ue, il riarmo europeo a suon di debito e miliardi annunciato da Ursula von der Leyen. Lo scenario internazionale scompagina dogmi e certezze della sinistra. Una dimostrazione arriva dal post enigmatico di Roberto Salis, padre dell'eurodeputata di Avs Ilaria Salis. "La soluzione è semplicissima: la UE deve costruire quanto prima 5000 testate atomiche e riconsegnare a USA l'arsenale nucleare attualmente sul territorio", scrive il genitore dell'ex detenuta in Ungheria lanciata in politica da Fratoianni e Bonelli. Convinzione o paradosso? Difficile dirlo, perché il post pubblicato su X termina con un emoji, quello dell'omino che fa spallucce. 

 

Il tweet è a corredo di un post del giornalista Fabio Dragoni che mostra le testate atomiche e non in possesso delle varie superpotenze: "Imparate a distinguere fra il destino politico di #Zelensky (SEGNATO!) e quello dell'#Ucraina tutto da scrivere (anzi RISCRIVERE). E chi lo riscrive? Gli #USA e la #Russia. #Trump e #Putin. E perché? Spiegazione in diapositiva allegata. State male per #leuropa? Non so cosa dirvi. Fatevela passare". 

 

A sparare a zero contro Salis è Marco Rizzo, leader di Democrazia sovrana popolare: "Questo campione è il padre della Salis, quello che spesso fa il ventriloquo della figlia e viceversa. Ma la finta “sinistra” dove li pesca questa gente?", attacca Rizzo che invita i suoi follower alla manifestazione contro la guerra di sabato 15 marzo alla Bocca della verità, a Roma. 

 

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