Padellaro infilza Pd e M5S: "Facile stare all'opposizione. Dov'è l'alternativa?"
Il caso Cecilia Sala, per cui Giorgia Meloni ha agito prontamente e in prima persona, non ha fatto altro che aumentare la fiducia degli elettori nei confronti della premier e di Fratelli d'Italia. Lo confermano tutti i sondaggi pubblicati negli ultimi giorni. Le opposizioni, invece, che restano in silenzio di fronte all'odio degli antagonisti e alla tendenza a prendere il sopravvento della cultura islamica, sono allo sbando e devono fare i conti con un'emorragia di voti. Di questa dicotomia si è accorto anche Antonio Padellaro, che ospite a Dimartedì non ha potuto non esternare un suo sospetto. "Ho un sospetto...Che stare all'opposizione sia più comodo che stare al governo", ha scandito il giornalista.
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A sinistra, ha spiegato, c'è "una tendenza a non porsi il problema di costruire l'alternativa. Siamo d'accordo, non è semplice, però i segnali non si vedono. Vediamo soltanto dei segnali opposti: di divisione, di contrasto, di distinguo". Oggi possiamo dire che il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle sono più vicini? "No, non lo possiamo dire così come non possiamo dire che Azione o Italia Viva si stanno integrando in un disegno", ha affermato l'ospite. Il rischio, secondo Padellaro, è che gli italiani si abituino a una sinistra che non c'è: "Questo tema dello stare all'opposizione rischia di diventare un'abitudine non solo pessima perché si dimentica come si governa ma anche un'abitudine per gli italiani. Gli italiani dicono: 'Posso votare per un'alternativa?'. Ma dov'è l'alternativa?", ha chiosato.