dietro all'accordo
Lucio Caracciolo, la sentenza su Gaza: "Trump è riuscito dove Biden ha fallito"
Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi dopo 15 mesi di guerra devastante e decine di migliaia di morti. Intesa raggiunta in Qatar e che Israele dovrà ratificare. Se ne parla nel corso della puntata di mercoledì 15 gennaio di Otto e mezzo e ospite di Lilli Gruber, come di consueto, c'è il direttore di Limes Lucio Caracciolo chiamato a giudicare chi vince e chi perde in questa partita.
"Questo accordo è stato reso possibile dall'iniziativa di Donald Trump che è riuscito dove Joe Biden ha fallito", spiega Caracciolo. Il presidente eletto è stato il primo ad annunciare l'intesa raggiunta. "Prima di queste ultimi vicende si pensava a Biden come un filo-israeliano e un-filo sionista dichiarato, ma anche come un grande avversario di Netanyahu. E alla fine non ce l'ha fatta a piegarlo", commenta il giornalista esperto di geopolitica che invita d attendere la riunione del governo israeliano di giovedì 16 gennaio.
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Perché ce l'ha fatta Trump? "Contrariamente alle previsioni lui non si è schierato unilateralmente con Netanyahu e con Israele ma la sua prospettiva è molto diversa - argomenta Caracciolo - Lui pensa che si debba arrivare a un accordo fra Arabia Saudita e Israele e naturalmente l'America come grande patrono di questo accordo, e quindi Israele deve rinunciare ai propositi di annessione e di ricolonizzazione di Gaza". Non solo. "Forse dovrà anche rinunciare al controllo di alcuni punti strategici", rivela il giornalista. Insomma, la situazione è in divenire e il cessate il fuoco non vuol dire necessariamente una fine stabile delle ostilità. "La guerra in realtà continua", riassume Caracciolo, "la novità strategica, quella che veramente conta, è che L'America con Trump ha scelto una linea molto chiara, cioè quella di recuperare l'accordo di Abramo e per recuperarlo è disposto a sacrificare Netanyahu". Se chi ha vinto è Trump, il nome del perdente secondo Caracciolo non può essere che quello del primo ministro israeliano.