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4 di sera, l'uscita di Schlein scatena Senaldi: "Velo pietoso". Scintille con De Micheli

Luca De Lellis
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Troppi guasti, ritardi a bizzeffe. Il sistema dei treni ad alta velocità sta palesando lacune ovunque. Ma perché il caos regna sovrano sui binari? Le Ferrovie dello Stato hanno presentato un esposto alla Procura di Roma nel quale denunciano presunti sabotaggi sulle tratte. Pietro Senaldi fa notare che “sono aumentate le tratte e anche i cantieri, quindi si è verificato un cortocircuito”. Il condirettore di Libero è ospite del conduttore Paolo Del Debbio a 4 di sera, su Rete4, e vede all’orizzonte una risoluzione del problema a breve termine: “La prima mossa è diminuire il numero delle tratte fintanto che ci saranno molti cantieri”.

 

Sotto il mirino dell’opinione pubblica e dell’opposizione intanto, e inevitabilmente, ci è finito Matteo Salvini. “L’unico spostamento che interessa a Salvini è il suo al ministero degli Interni. Lui e Giorgia Meloni sono lì da due anni, ma attribuiscono sempre colpe a chi c’era prima”: è la critica mossa da Elly Schlein a premier e vicepremier. Dose rincarata oggi, dopo l’ennesimo guasto nella tratta Roma-Firenze: “Impediscono ai lavoratori e agli studenti di muoversi, negando loro il diritto non solo alla mobilità, ma anche allo studio”, ha ammonito la leader del Partito Democratico. Appena udite quest’ultime parole, Senaldi non è riuscito a mantenere un’espressione seria: “Stenderei un velo pietoso sulle accuse della Schlein – ha detto l’ospite della trasmissione 4 di Sera, in onda su Rete 4 -, doveva farle e va bene così”. Poi ironizza: “Magari le verranno meglio la prossima volta”. 

 

Il condirettore di Libero poi si è rivolto verso la deputata dem Paola De Micheli, che in precedenza aveva seguito il pensiero ‘schleiniano’ della presunta mancanza di volontà da parte di Salvini di svolgere i compiti di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Mi sembra più una provocazione politica” rispetto a un vero giudizio sull’operato del leader della Lega e, tra l’altro – ha proseguito Senaldi – “se non è più ministro degli Interni è perché voi l’avete mandato a processo per un fatto che non sussiste”. Il riferimento esplicito è al procedimento giudiziario noto come “Open Arms”, per il quale Salvini è stato assolto in primo grado per non aver commesso il fatto lo scorso 20 dicembre.

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