Ramy, se il problema sono i posti di blocco. Porro e Cruciani travolgono Sala
Il video che mostra il tragico finale dell'inseguimento da parte dei carabinieri del Tmax guidato da Ramy Elgaml per il sindaco di Milano Beppe Sala è "un segnale brutto, non c'è dubbio. Un altro esempio del fatto che quando ce la prendiamo con gli immigrati...". Mentre l’ex capo della polizia Franco Gabrielli, ora delegato alla Sicurezza e alla Coesione Sociale del Comune di Milano, afferma che "quella non è sicuramente la modalità corretta con cui si conduce un inseguimento, anche perché ci sono pur sempre una targa e un veicolo" e che non si può mettere una persona che sta scappando "in una condizione di pericolo".
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Parole che aprono Un tavolo per due, la coda "senza filtri" di Quarta Repubblica in onda lunedì 13 gennaio su Rete 4. Il conduttore Nicola Porro come di consueto è con Giuseppe Cruciani e assieme affrontano il caso Ramy, dopo le proteste sfociate in violenza in varie città. "I carabinieri hanno fatto benissimo a fare quell'inseguimento e quando le istituzioni mettono sul banco degli imputati i carabinieri allora è liberi tutti", afferma il conduttore de La Zanzara in riferimento al duo Sala-Gabrielli che, è la posizione del giornalista, accusano le forze dell'ordine prima che questo inseguimento sia sanzionato a livello giudiziario.
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Porro a questo punto lancia una proposta provocatoria, "l'unica possibilità che noi abbiamo per uscire da questa impasse". Di cosa si tratta? "Vorrei che si proponesse una legge in cui si aboliscono i posti di blocco della polizia e dei carabinieri, e si fanno dei posti facoltativi di fermata in cui c'è qualcuno che ti consiglia di fermati un attimo per identificarti...". Il rischio ora, sottolinea Cruciani, è che carabinieri e polizia "prima di iniziare un inseguimento ci penseranno 10, 100, 1000 volte".