aggressioni di gruppo
Molestie a Milano, Salvini: "Silenzio surreale". L'ipocrisia sul patriarcato
La Procura di Milano ipotizza che le aggressioni fisiche e sessuali denunciate a Capodanno in piazza Duomo siano "molestie collettive" nei confronti di donne, la cosiddetta "taharrush gamea" nota nel mondo arabo. Vittima una studentessa di Liegi e alcuni suoi amici che hanno trascorso il Capodanno in piazza Duomo, ma non sarebbero i soli. Su questi fatti allarmanti e inquietanti "c’è un silenzio surreale da parte della maggioranza dei giornali e delle televisioni. Ci sono discussioni giuste sul patriarcato quando c’è un delinquente italiano che uccide una ragazza e quando invece ci sono denunce di reati sessuali nel cuore dell’Italia, scompare il patriarcato", afferma il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini a Dritto e Rovescio, nell’intervista che in onda su Rete4, rispondendo a una domanda sulle aggressioni di Capodanno in Piazza Duomo a Milano.
"Non abbiamo sporto denuncia in Italia direttamente perché sul momento non ci rendevamo conto della gravità dei fatti. Visto che avevamo il volo di ritorno l’indomani abbiamo avuto solo un giorno per renderci conto di tutto. Eravamo sotto shock e abbiamo passato il 1 gennaio a parlarne tra di noi per metabolizzare, non ci è proprio venuto in mente", dice L.B., la 20enne belga che ha denunciato molestie e abusi sessuali durante i festeggiamenti di Piazza Duomo a Milano a Capodanno ai microfoni di Diritto e Rovescio. "Sono io che ho deciso di parlarne - ha detto la 20enne che verrà sentita dalla squadra mobile di Milano attraverso canali di cooperazione giudiziaria nell’inchiesta per violenza sessuale di gruppo della Procura di Milano -. I miei amici mi seguono da dietro le quinte e mi mandano messaggi di sostegno ogni giorno". "Siamo tutti insieme ma ci metto io la faccia", ha detto con riferimento ai 4 ragazzi e l’altra ragazza che si trovavano con lei al momento dei fatti.
Salvini ha anche parlato di Ramy Elgaml, il giovane morto durante un inseguimento dei carabineiri. "Quando c’è la morte di un ragazzo è sempre una sconfitta. Ho ascoltato le parole estremamente composte dei parenti di Ramy, che sono stati assolutamente inappuntabili. È chiaro che il 99,9% della gente se un vigile urbano, un carabiniere, un poliziotto, ti dice di fermarti ti fermi. Uno può discutere o meno sull’opportunità o meno di alcune parole, io penso che l’ultima delle cose utili da fare sia perseguire i carabinieri, perché hanno fatto il loro lavoro", ha detto il vicepremier nell'intervista.
Sul caso Open Arms ho fatto "tre anni di processo, perché da ministro dell’Interno ho fatto quello che gli italiani mi chiedevano ovvero sia bloccare gli sbarchi dei clandestini, il risultato è un processo perché la sinistra in aula disse ’Salvini deve andare a processo'", .ha detto il leader della Lega.