Cesare Ragazzi, addio al re dei capelli: "Ho un'idea in testa", lo spot cult degli anni Ottanta
È morto ieri sera all’età di 83 anni Cesare Ragazzi, l’imprenditore e personaggio televisivo protagonista dello spot televisivo ’cult’ degli anni ’70 e ’80 sull’"idea meravigliosa" per risolvere il problema della calvizie. Ragazzi si è spento per un malore improvviso nella sua casa di Bazzano, nel Bolognese. Era diventato famoso per l’invenzione e la promozione pubblicitaria di una innovativa protesi tricologica che con un trapianto non invasivo veniva applicata direttamente sul cuoio capelluto attraverso un nastro medicale. «Un parrucchino di capelli naturali», come lo aveva definito Cesare Ragazzi, su cui era riuscito a costruire un piccolo impero economico: quando, nel 2009, la sua società fu dichiarata fallita dal tribunale di Bologna, aveva aperto ben 80 centri in Italia e otto all’estero per un totale di 700 dipendenti, il tutto partendo da un piccolo laboratorio in Valsamoggia, nel Bolognese.
Ecco il primo spot cult:
Da giovane Ragazzi aveva iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo come chitarrista e seconda voce della band I Vagabondi. Alla fine degli anni ’60 aveva iniziato a studiare il problema della calvizie, dato che stava perdendo i capelli, e gli venne l’intuizione per un nuovo prodotto guardando i western e «gli indiani che sconfiggevano i cowboy e gli facevano lo scalpo». Il prodotto decollò grazie a un’azzeccatissima campagna pubblicitaria di cui lo stesso Cesare Ragazzi fu il testimonial e che inondò le prime tv commerciali di Silvio Berlusconi: «È entrata nella testa degli italiani», amava ripetere, «a tanti ho risolto un problema per cui non dormivano la notte. Tutto grazie alla mia idea meravigliosa».
Lo slogan era infatti: «Tutto può succedere a un calvo che si è messo in testa un’idea meravigliosa». Del suo parrucchino naturale si erano avvalsi anche tanti Vip, raccontava Ragazzi, «giocatori di Serie A e B, gente che correva in bicicletta o in moto. Protagonisti della tv». «In tutti questi anni», aggiungeva, «non ho incontrato nessuno capace di ammettere di essersi sottoposto all’innesto di capelli a parte Lucio Dalla, avrebbero confessato con più facilità un omicidio. Un po' lo capisco, anche io ci sono rimasto male quando ho cominciato a perdere i capelli». Cesare Ragazzi lascia la moglie Marta e tre figli: Nicola, Simona e Alessia.