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Michele Padovano tra calcio e odissea giudiziaria: in arrivo il docufilm su Sky Sport

Valentina Bertoli
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Non immune alla commozione ma forte dell’affetto e del supporto della moglie Adriana e del figlio Denis, Michele Padovano ha oggi raggiunto il cinema Massimo di Torino per presentare in anteprima "Michele Padovano – Innocente, 17 anni senza libertà", il docufilm in due puntate che andrà in onda il 3 e il 10 gennaio su Sky Sport Uno e che racconterà la lunga vicenda giudiziaria che ha costretto l’ex attaccante della Juventus a sperimentare le asprezze di una detenzione ingiusta. “Il giorno più bello della mia vita è stato quello in cui i miei avvocati mi hanno detto ‘sei stato assolto’. Il grazie più grande lo devo a mia moglie, che mai ha messo in dubbio la mia innocenza, e a mio figlio, che all’epoca aveva solo 13 anni e che per questa vicenda ha dovuto fare i conti con un’adolescenza stravolta. Sono orgoglioso di loro”, ha detto alla fine della proiezione tra gli applausi e le lacrime di tutti coloro che in questo tempo largo lo hanno ascoltato e sostenuto.

Un'odissea processuale, quella che l’ex calciatore ha dovuto affrontare, iniziata il 10 maggio 2006 con l'arresto per spaccio internazionale di stupefacenti e finita solamente 17 anni dopo, il 31 gennaio 2023, con l'assoluzione completa. Affiancato dalla sapiente guida del direttore di Sky Sport Federico Ferri e contento dell’affetto e dell’attenzione degli amici e dei cronisti presenti, l’ex bianconero ha anche confessato di non avere rimorsi e che, anzi, cambierebbe ben poco del modo con cui ha preso di petto la paura che non venisse riconosciuta la sua estraneità all’accusa che gli era stata mossa: “Se potessi tornare indietro, sarei più cauto, ma non ho commesso nessun reato e rifarei tutto quello che ho fatto. Non ho mai rinnegato l’amicizia con Luca e non lo faccio di certo oggi”, ha affermato, facendo riferimento al prestito fatto all’amico Luca Mosole per l’acquisto di un cavallo e finito erroneamente nel mirino delle indagini.

Guardando al futuro e alla libertà riconquistata, Padovano ha assicurato di sentire il solo bisogno di riprendere a “vivere veramente”. Il ruolo di commentatore e il ritorno, seppur in altra veste, nel mondo del calcio, lo soddisfa e lo diverte: “Con il team di Sky, che mi ha accolto, mi sento a mio agio”. “In questo momento mi piacerebbe resettare quello che è stato. Le cicatrici rimangono e rimarranno sempre, ma, così come facevo in campo, bisogna andare avanti. Credo che sia la maniera migliore per riprendermi quello che in parte mi è stato tolto”, ha detto a fari spenti l'ex bomber. Non è mancato un pensiero per Gianluca Vialli, amico fedele e uomo che Padovano ha definito una persona “che non morirà mai”. Presenti, nel prodotto Sky, anche le interviste fatte agli ex compagni di squadra Alessandro Del Piero, Ciro Ferrara e Antonio Conte. La vittoria in Champions League del 1996, quando la formazione di Marcello Lippi trionfò allo Stadio Olimpico di Roma, “è un momento che porterò sempre nel cuore”, ha concluso.

   

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